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MAHMOUD DARWIS in SUDAN?


"Sapete perché noi siamo celebri, noi altri i Palestinesi? Perché voi siete il nostro nemico. L'interesse per la questione palestinese  deriva dall'interesse portato alla questione ebraica. Sì. E' a voi che sono interessati, mica a me. Se noi fossimo stati in guerra con il Pakistan, nessuno avrebbe sentito parlare di noi. Quindi abbiamo la sfortuna di avere Israele come nostro nemico, che ha  così tanti simpatizzanti nel mondo, e noi siamo fortunati che il nostro nemico sia Israele, perché gli ebrei sono il centro del mondo. Voi ci avete dato la sconfitta, la debolezza e la fama.  

Noi siano il vostro ministro della propaganda:

Voi siete il nostro ministro della propaganda perché il mondo s'interessa a voi, non a noi. E' perché io sono percepito attraverso questa relazione: io sono in buone o cattive relazioni con voi? Non mi faccio illusioni. L'interesse internazionale per la questione palestinese non è che un riflesso dell'interesse per la questione ebraica"

Mahmoud Darwish, durante la lunga conversazione in ebraico con la poetessa israeliana Helit Yeshurun, avvenuta nel 1996 e poi tradotta in francese nello stesso anno nella Revue d'étude palestiniennes. Apparsa l'anno successivo nel libro La Palestine comme métaphore. Entretiens. E' la più ricca delle interviste che si snoda quasi per sessanta pagine. Nell'edizione italiana manca. 

Forse ora Darwish modificherebbe il suo giudizio rendendolo ancora più pesante o forse  più morbido. Non lo sappiamo. 

Ma la Palestina si è incastonata in noi, nonostante i pessimi rappresentanti politici che genera.  Israele idolatra il suo esercito e tutta la tecnica di cui è impastato. Non cade in questo mito pagano la minoranza, che resta una minoranza. 


    Una sfollata in Tawila, Sudan, dopo essere scappata da El Fasher, 28 ottobre 2025 © AFP via Getty Images

In questi giorni è caduto El Fasher, città capoluogo del Nord Darfur in Sudan.                        

Che cos'è? C'è una guerra anche lì?      Atrocità inenarrabili.       

E' possibile che la spinta palestinese non arrivi a rendere la nostra geografia meno bloccata e invece interessata a cogliere l'umano nell'inumano in una guerra che dura da due anni e mezzo. La Palestina ci consente di allargare la nostra audizione del mondo, soprattutto quello dimenticato da tutti. C'è sempre bisogno di un ministero della propaganda? 

Leila Belhadi Mohamed si dedica a questa guerra, e non solo. Cominciare magari a riparlarne, rende le nostre ossessioni meno imbalsamate.   

"In Sudan, la città di El Fasher, capoluogo del Nord Darfur, ha rappresentato per mesi l’ultima roccaforte dell’esercito sudanese (Saf) nella regione. Alla fine di ottobre 2025, dopo un assedio durato oltre diciotto mesi, le milizie delle Forze di supporto rapito (Rsfhanno conquistato la città."    

La si può leggere qualche volta qui  o seguendola su Substack: o su FaceBook o su Wired.   


Torniamo a Darwish. Credeva così tanto alle sue parole che è riuscito metterle sullo schermo: Notre Musique, 2004, diretto da Jean-Luc Godard.     


 



 

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