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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

Giorgio Accastelli

  GIORGIO ACCASTELLI Ho scritto questa breve nota per  Il sale della terra,  a cura di Emilio Gardiol, Panerose editore, Pinerolo 2023 La critica di Lenin all’Empiriocriticismo è il titolo della tesi in filosofia discussa nel 1959 da Giorgio Accastelli con Sofia Vanni Rovighi all’Università Cattolica di Milano. Ecco spiegato il futuro prete scomodo , direbbe stupidamente qualcuno. Invece, avrebbe potuto anche laurearsi su san Pacomio che la sua linea di vita non sarebbe cambiata e alla vigilia della sua morte annunciata dal cancro   avrebbe comunque scritto, ringrazio il Signore per i 58 anni vita che mi ha concesso, per avermi dato la grazia di vivere con dei preti e con questa comunità [parrocchiale] , che mi hanno fatto sempre sentire la gioia di essere sacerdote, di avermi conservato povero, di non avermi permesso di fare quel male, al quale la mia natura da sola sarebbe stata portata. Era nato a Pinerolo nel 1932 e a Pinerolo sarebbe morto nella sua cameretta in parrocchia il

Ettore Bignone

  Paul Nizan ETTORE BIGNONE Ho scritto questa breve nota per  Il sale della terra,  a cura di Emilio Gardiol, Panerose editore, Pinerolo 2023 Ettore Bignone , il grande storico italiano della filosofia epicurea, ha pubblicato recentemente due grossi volumi su Epicuro : L’Aristotele perduto e la formazione filosofica di Epicuro . In questa opera egli non fa mistero del suo entusiasmo e della sua partecipazione in cui sembrano trovare espressione – implicitamente – i sentimenti assai attuali in merito alle condizioni della cultura del regime odierno in Italia: e così si continua a guardare ad Epicuro come ad un liberatore, scriveva Paul Nizan in una nota a piè pagina del suo I materialisti dell’antichità in una edizione della fine degli anni Trenta del Novecento. Una pallottola tedesca metterà fine alla vita del trentacinquenne Nizan nei pressi di Dunkerque il 23 maggio 1940. Una vita febbrile, politicamente focosa e scompigliata. Il suo romanzo anticoloniale Aden Arabia comincia con

Remigio Cuminetti

 1925, R. Cuminetti e Albina G.Protti REMIGIO CUMINETTI Ho scritto questa breve nota per Il sale della terra, a cura di Emilio Gardiol, Panerose editore, Pinerolo 2023 18 agosto 1916   In nome di S.M. Vittorio Emanuele III    Per grazia di Dio e volontà della Nazione   Re d’Italia                         Il Tribunale Militare Territoriale di Alessandria ha pronunciato la seguente Sentenza nella causa contro: Cuminetti Remigio di Lazzaro nato il 1° luglio 1890 a Piscina (Pinerolo), collaudatore meccanico, soldato nel 33° Regg. Fanteria, detenuto dal 31.5.1916                              Imputato di Rifiuto d’obbedienza in tempo di guerra ai sensi degli articoli … perché in Cuneo … il 29 maggio 1916… [il] Comandante del Corpo … gli ordinò di indossare la divisa al che il Cuminetti si rifiutò dicendo che la fede di Cristo ha per fondamento la pace tra gli uomini, la fratellanza universale, che egli quale convinto credente in quella fede non poteva né voleva indossare una divisa che

Isidoro Azzario

  ISIDORO AZZARIO Ho scritto questa breve nota per  Il sale della terra,  a cura di Emilio Gardiol, Panerose editore, Pinerolo 2023 Pinco Pallino, Teorie del medialismo, ed. Pollini, Milano, 1944, oppure Assalto alla luna. Critica della teoria selenitica, stesso editore, medesimo autore che si firma qui 5 EX. E’ annunciata l’uscita di Antigalileo, commenti superistici ai Dialoghi dei massimi sistemi… . Un po’ più che bizzarro il noto Pinco Pallino.   In altro testo suo, Guerra al passato. Considerazioni di un uomo di strada, 1944,   si legge a pag. 26: Il dovere della Russia bolscevica sarebbe stato quello di scendere in guerra, non contro, ma a fianco delle potenze dell’Asse; nel qual caso la liberazione dell’Europa dal giogo anglosassone sarebbe stata assai più sollecita ed oggi un fatto da tempo compiuto.     Saltando a piè pari imbarazzanti confronti con l’oggi, il testo esprime un’opinione diffusa all’epoca tra alcune componenti interne ed esterne al Partito Comunista d’Ita

BerlusCloni

  Morto Berlusconi, resta un paese più berlusconiano di lui. L’aveva capito fin troppo bene e questa sintonia lo eccitava. Scatenava anche noi che consumavamo overdosi di quella evanescente sostanza a buon mercato detta indignazione senza avere un briciolo della sua losca capacità di incantare le “masse”. Se si riuscisse in futuro, senza piagnistei e recriminazioni, a spiegare il perché di questo idillio tra l’obbrobrio in persona e una quota consistente della popolazione italiana, si potrebbe dichiarare in via di esaurimento l’epoca berlusconiana. Possibilmente senza facilitarci il compito: siamo fatto così, ce l’abbiamo nel sangue, è la storia, il padreterno…