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In chiave di Bach






                                                                                                      



febbraio 2023 Torino
maggio 2023 Pinerolo (TO)



IN CHIAVE DI BACH

 

Un preludio per liuto, BWV 999, diventa una session di percussioni e un raffinato (forse troppo) video. J.S. Bach risignificato ed elargito ad orecchie senzienti con la mente, il cuore e tutto il resto. 




Konstantin Lifschitz, stesso preludio, preso dalle fretta, mi pare. 

Una versione per arciliuto di David Tayler, meno affannata, quella di Evangelina Mascardi mi pare più profonda.


Forse è stato composto nel periodo di Koethen [allora Coethen], 1717-23, anni di felici produzioni "secolari": le sei suites per violoncello, le sei per violino solo, i Brandeburghesi, il primo libro del Clavicembalo ben temperato, le sei Triosonate per organo e anche alcune cantate profane, come Amore Traditore BWV203.  

Su questo periodo le due musicologie, quella della Germania Est e Ovest, si sono massacrate. Il Bach “laico” contro il Bach “quinto evangelista”.  Qualche scintilla anche nella musicologia bachiana più recente [perfino in quella italiana, Piero Buscaroli v/s Alberto Basso]. A Koethen Bach stava in un ambiente di diversa sensibilità religiosa [la corte era calvinista], ma non era certo un contesto secolarizzato. Il rifiuto della musica liturgica era fondato su solide basi teologiche.


Conta o non conta la fede in Bach? Eccome, crede in Dio attraverso la musica e crede alla musica attraverso Dio. Ha un Cristo crocifisso che lo agita, Ich habe genug/Ne ho abbastanza, e un Cristo crocifisso che lo rincuora, Schmücke dich, o liebe Seele/Adornati o anima cara. Canta così nelle sue Cantate. Non fa sermoni.

 

E noi?  come dice Mauricio Kagel : Dubitare di Dio – Credere in Bach


[Mauricio Kagel, Parole sulla musica. Conversazioni Discorsi Saggi Radiodrammi, Quodlibet, 2000]


 



Si può dubitare del DNA?


Markus J.  Buehler, un ricercatore del MIT, ha prodotto nuove proteine usando il codice sonoro delle Variazioni Goldberg di Bach, a cui si rizzerebbero forse i capelli della parrucca.  Nell’articolo che rende conto dell’esperimento l’autore spiega come avviene la traslazione tra entità diverse. La cosiddetta  sonificazione del DNA e del virus Covid 19 è già avvenuta. Nuovi orizzonti scientifici, culturali e geopolitici. Su questi ultimi ho ragionato in La vita in codice.  Bach biotecnologico.

 

  



La traslazione dal suono al corpo avviene con Saburo Teshigawara, uno dei più straordinari danzatori odierni. Interpreta l’Aria delle Variazioni Goldberg.

Le due versioni di Glenn Gould restano un vertice.

Si capisce che sono un fanatico gouldiano e che lo sto diventando di Saburo Teshigawara ?

 

Il Bach anagrafico, che era nato ad Eisenach nel 1685, non sta mai fermo, sempre alla ricerca di una condizione migliore di quella di colf della musica di chiesa o di corte. La Germania del tempo è un pulviscolo di micro Stati, la Kleinstaaterei, tra i 200 e i 300 e più. E’ famosa la storia di Wilhelm von Humboldt che con gli amici vuole andare in Francia nel 1789 per “vedere la rivoluzione”: partendo dalla Bassa Sassonia [Principato di Brunswick] entrano ed escono da sei ducati, quattro vescovati e una città imperiale libera (Aquisgrana) prima di raggiungere il confine francese.

Bach solo nei due decenni prima di morire nel 1750 vive stabilmente in un unico luogo, Lipsia.

Anche il nostro Bach mentale affannato  galoppa qua e là.

 

Decolonizzare?

Questi bei volti, esotici, non urbani, lontani e “orientali” quanto basta, ornano il cofanetto dei 56CD della Cantate di Bach dirette da Eliot Gardiner, autore, tra l’altro, di un bel libro su di lui La musica nel castello del cielo [Einaudi, 2015]. Questo è il postcolonialismo che non mi piace, la razzia dei volti, e dei significati che trasmettono, ad uso e consumo del nostro godimento. Predatori non solo di materie prime, ma anche di sguardi, visi, fisionomie, colori degli occhi e della pelle, appiccicati in copertina per incrementare le nostre emozioni. Un universalismo che plù falso non si può. La bianchezza che amministra il mondo. Bach, Lawrence d’Arabia della musica.

[Yvonne Liao, Post/ Colonial Bach,  In: Rethinking Bach. Edited by: Bettina Varwig, Oxford University Press, 2021. Una storia delle esecuzioni extraeuropee di Bach. Poco più]

 Si entri nella cattedrale sonora denominata Passione secondo Matteo, se l’accompagnatore è Philippe Herreweghe si capisce fin dall’incipit che si tratta di una danza sacra. Si spenga l’audio e si segua la coreografia delle mani e delle braccia. Non ci sono piroette, c’è il movimento dell’animo, non solo interiore, ma fisico, cinetico. Direi cardiocircolatorio, provocato dalla spinta coreutica della musica bachiana a cui è difficile sottrarsi.

 I piedi di Bach   

Suonare con i piedi non è un bel complimento. Per Bach era un traguardo. I piedi e la testa, cioè il corpo al lavoro sull’organo. La danza dei piedi. Triosonata in Do minore BWV 526.  

Víctor Rodríguez, la suona a memoria. Un’impresa prometeica. In gioventù ho impiegato non meno di sei mesi ad impararla, con lo spartito davanti agli occhi. Una architettura quasi inespugnabile. Lo si può capire qui, dove tre giovani saxofonisti ne interpretano il primo movimento. Poi concludono con Take Five di Dave Brubeck. Bach non si sarebbe dispiaciuto.

Fuga in la minore, BWV 543,2 - Polona Miklavčič, organista slovena, a Lubiana

Toccata in re “dorica” BWV 538, Ilona Kubiaczyk-Adler, Scottsdale Arizona,                                   Bach ha forse in mente  due cori che dialogano. Qualcuno deve avergli parlato dei cori battenti in san Marco a Venezia

Fantasia in sol min. BWV 542  Milkica Radovanovic, si agita mirabilmente come un’acrobata.

In tempi organisticamente favorevoli per me, ho interpretato questa fantasia in memoria di una persona molto cara. Eco di una vita. 


Io ero, in tutti sensi, un organista scalzo. Molto tempo dopo ho scoperto che una eccellente organista italiana, Irene De Ruvo,  è anche lei scalza, ma avvolta di grande musica. Qui nella Passacaglia e Fuga BWV 582 registrata in Giappone. Il suo modo di accarezzare i pedali è toccante.

A conferma della danza intrinseca: qui Irene De Ruvo dirige a passo di danza due cantate dal Weinachtsoratorium bachiano.


[un’avventura conoscitiva è il libro di David Yearsley, Bach’s Feet, The Organ Pedals in European Culture, Cambridge U.P. 2012]

 

Colonna sonora


“J.S.Bach, noto compositore di colonne sonore” reciteranno fra non molto le onniscienti piattaforme di Intelligenza Artificiale. Effettivamente J.S.B. si è dato da fare nella sua vita postuma.

A parte la consistente bibliografia, una bella panoramica si trova qui in video.


Ich ruf’ zu Dir, Herr Jesu Christ -   Io ti invoco,  Signore Gesù Cristo      ti prego, ascolta la mia supplica…      BWV 639 corale per organo e 3 voci dell’Orgelbüchlein. 

Una delle ultime scene di Solaris, un film del 1972 diretto da Andrej Tarkovskij, tratto dall'omonimo romanzo del 1961 dell'autore polacco Stanisław Lem 

[grande, da leggere, tutto o almeno La voce del padrone, Boringhieri, e Universi, Mondadori Oscar].   

Rivestito per pianoforte da Ferruccio Busoni [1866-1924] dall’originale per organo, il corale torna qui, suonato da Afred Brendel, in Ida,  un film del 2013 di straordinaria bellezza, diretto da Paweł Pawlikowski, regista polacco. 

Nel 2015 ha vinto il premio Oscar per il miglior film straniero.


[ Tobias Pontara,  Andrei Tarkovsky’s Sounding Cinema.  Music and Meaning from Solaris to The Sacrifice, Routledge, 2020]


 

Mi impegno anch’io, ed ecco tre nuove colonne sonore, che ho suonate dal vivo e che qui sono eseguite da Glenn Gould, che spero mi perdoni:


a. Buster Keaton [1895-1966] in  One Week (1920). Con accompagnamento di Preludio XX, Clavicembalo ben Temperato 1, BWV 865, suonato da Glenn Gould. 

b. Metropolis è un film muto del 1927, capolavoro di Fritz Lang [1890-1976], ambientato nel 2027, in cui le differenze di classe si accentueranno molto. Previsione perfetta.

Preludio II, Clavicembalo ben Temperato 1, BWV 847, ancora Glenn Gould che, a differenza di molti pianisti in auge, non vuole dimostrare bravura atletica bensì la perfetta costruzione immaginativa e ritmica del Preludio stesso. 

c. Au hasard Balthazar è un film del 1966 diretto da Robert Bresson [1901-99] in cui il protagonista è un asino.

Preludio VIII, Clavicembalo ben Temperato, BWV853, Glenn Gould qui propone una versione che molti gli rimproverano perché non è abbastanza romantica come molte in circolazione. Per me, un pregio.


[non c'è il video corrispondente perché la piattaforma del blog non consente di inserire un altro video. Il finale del film si può vedere qui ]

 

Bach non è un Bach, un ruscello, è un Oceano, ha detto qualcuno. Un oceano  che inonda la terra ferma delle nostre menti.

 

Bach cover


Ci sono le Invenzioni [francesi e inglesi] di Bach. Ci sono da allora le inesauribili re.invenzioni. Vai in quel pozzo di san patrizio di bellezze e schifezze che è  you tube e trovi j.s.b. fatto e rifatto come fosse una calamita che poi diventa un estuario che si perde nell’oceano bachiano della musica. Tra le più gettonate forse le Sei Suite per violoncello solo BWV1007-12. 

Non c’è strumento che non ribacchizzi Bach a modo suo:  harmonicabasso tuba, nacchere, trombone a coulisse, bicchieri, fisarmonica, sax baritono, bach brasileiro Sambach, popbachtango, ultimo tango a bach, metal bach, bach primo metallaro, hammond,   crucifixusbach geniale,  reggaebach,  bassbach, Die Kust der Bach,   bluesbach, Lewis Sebastian Bach (e con John Lewis me ne torno alla mia verde età)     Per un Bach elettronico ci aveva pensato già nel 1968 (!) la strepitosa Wendy Carlos con Switched-On Bach e poi mille altri smanettamenti sono seguiti.


Bach è open sources in aeternum.

 

Bach è genomico, è un impollinatore, un fermentatore di nuovi suoni, nuovi gesti. E’ un fecondatore in senso proprio, ha avuto, con Maria Barbara Bach, cugina seconda, sette figli e poi con Anna Magdalena Wilcke  tredici, che sommati fanno venti, un terzo i sopravvissuti. Sapeva usare l’organo, è la battutaccia politicamente scorretta.

Anna Magdalena, soprano, copista della musica del marito, senza il suo lavoro, ad esempio le 6 Suite per vlc solo, sarebbero andate perdute idem per sonate/partire per violino solo. 


[David Yearsley, Sex, Death & Minuets. Anna Magdalena Bach and Her Musical Notebooks,  Univ. Chicago Press, 2019. Ottimo]


Friedelena, sorella di Maria Barbara, starà sempre in casa Bach a fare da governante, fino alla sua morte 1729, seguita da Catarina, figlia di Bach con Barbara.

Christiane Mariane von Ziegler ha scritto i testi di nove cantate di Bach, aveva un circolo musicale a Lipsia che Bach e Anna Magdalena frequentavano.


[Mark A. Peter, A Woman’s Voice in Baroque music: mariane von Ziegler and J. S. Bach, Routledge, 2008. Informatissimo].


E’ stata importante la conoscenza Faustina Bordoni, celebre mezzosoprano, moglie del compositore Johann Adolf Hasse?

E’ stato così estraneo al femmineo stile galante, si chiede la musicologa Susanne Aspden?  

Bella Salomon manda a suo nipote Felix Mendelsohn la Passione secondo  Matteo, 1829, da cui si avvia la ripresa dell’interesse per Johann Sebastian Bach.  


- Sei sonate/partite per violino solo sono le più ontologiche delle musiche: una fortissima presenza sonora e un rimando ad una musica latente, implicita. Il tutto su uno strumento grosso così che suona una nota per volta. E’ una musica nuda, può restarlo o può indossare tutti gli abiti, fashion di ogni sfilata passata e futura, può giocare con tatuaggi e maschere e pettinature.  Maya desnuda e maya vestida.


Qui si veste di sax:  Isabella Stabio, Presto dalla prima Sonata per violino solo BWV 1001. Come l’aveva pensata Bach:  Eunice C. China,  violino.  Stephanie Cadman e Lara st John, i piedi comandano il corpo di sopra in forma di bachflamenco .


[Joel Lester, Bach’s Works for Solo Violin style, structure, performance, Oxford, U.P. 1999]

 

Bach di strada


-Nell'ottobre 1705 il ventenne Johann Sebastian Bach si fece concedere un permesso di quattro settimane (diventate poi quattro mesi!) dai suoi superiori della Bonifaciuskirche di Arnstadt, presso la quale era organista, per andare a sentire Dietrich Buxtehude. Bach compì un viaggio a piedi di circa quattrocento chilometri per arrivare a Lubecca, dove assistette alle Abendmusiken nella Marienkirche.


Su un ponte di Roma c’è chi si guadagna da vivere per strada suonando con la fisarmonica Wachet auf, ruft uns die Stimme, BWV 645 corale per organo. Jacques Loussier, che non è più tra di noi, e Bobby McFerrin ne fanno una session come merita.

Non è più tra di noi anche il fraterno amico bassista, Mario Tavella, con cui un giorno l’avevamo giocato con organo, sax, basso e marimba.

 

Erbarme Dich Allah


Pietro intanto stava seduto fuori, nel cortile, e una schiava gli si avvicinò e disse: «Anche tu stavi con Gesù, il Galileo!». Ma egli lo negò davanti a tutti e disse: «Non so di che cosa stai parlando!». Ma mentre usciva nell'atrio della porta un'altra lo vide e disse ai presenti: «Questo qui stava con Gesù, il Nazoreo! » . Ed egli lo negò di nuovo giurando: «Quell'uomo non lo conosco!». Ma poco dopo quelli che erano là si avvicinarono e dissero a Pietro: «Ma è vero! Anche tu sei uno di loro, ti si riconosce anche dalla parlata!». Allora egli cominciò a maledir(lo) e a giurare: «Quell'uomo non lo conosco! ». E subito il gallo cantò. E Pietro si ricordò le parole che Gesù aveva detto: «Prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte!». E uscì fuori e pianse amaramente. [Matteo 26, 69-75]  


Erbarme Dich mein Gott  - Abbi pietà di me, mio Dio  è l’aria che viene dopo il tradimento di Pietro nella Passione secondo Matteo.

Pietro, come Gesù, parlava in aramaico,  in cui Dio si dice ‘Ellah


Erbarme Dich Allah, Fadia Tomb el Hadge  a Beirut    .

Splinter in the flesh, Spina nella carne,  Vivianna Giannaki, voce, Athina Vahla, coreografia, Atene.

Questo video che segue documenta uno spettacolo di danza in un centro commerciale coreano. La nudità della musica nella sua forma più radicale, spogliata di tutto, del Calvario, del barocco, di Bach stesso. Una musica che ha viaggiato nei corpi e nelle menti, in cui resta solo lo scorrere materialistico ed edonistico dei suoni che risignificano se stessi come fossimo 293 anni fa nella Thomaskirche di Lipsia. Nuova vita per Bach. 

 

Termina qui la mia Bachology

Erbarme dich, mein Bach.










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