Un preludio per liuto, BWV 999, diventa una session di percussioni e un raffinato (forse troppo) video. J.S. Bach risignificato ed elargito ad orecchie senzienti con la mente, il cuore e tutto il resto.
Konstantin Lifschitz, stesso preludio, preso dalle fretta, mi pare.
Una versione per arciliuto di David Tayler, meno
affannata, quella di Evangelina Mascardi mi pare più profonda.
Forse è stato composto nel periodo di
Koethen [allora Coethen], 1717-23, anni di felici produzioni "secolari": le sei suites
per violoncello, le sei per violino solo, i Brandeburghesi, il primo libro del
Clavicembalo ben temperato, le sei Triosonate per organo e anche alcune cantate
profane, come Amore
Traditore BWV203.
Su questo periodo le due musicologie,
quella della Germania Est e Ovest, si sono massacrate. Il Bach “laico” contro
il Bach “quinto evangelista”. Qualche
scintilla anche nella musicologia bachiana più recente [perfino in quella italiana,
Piero Buscaroli v/s Alberto Basso]. A Koethen Bach stava in un ambiente di
diversa sensibilità religiosa [la corte era calvinista], ma non era certo un
contesto secolarizzato. Il rifiuto della musica liturgica era fondato su solide
basi teologiche.
Conta o non conta la fede in Bach?
Eccome, crede in Dio attraverso la musica e crede alla musica attraverso Dio.
Ha un Cristo crocifisso che lo agita, Ich habe genug/Ne ho abbastanza, e un Cristo
crocifisso che lo rincuora, Schmücke dich, o liebe Seele/Adornati o anima cara. Canta così nelle
sue Cantate. Non fa sermoni.
E noi? come dice Mauricio Kagel : Dubitare di
Dio – Credere in Bach
[Mauricio
Kagel, Parole sulla musica. Conversazioni Discorsi Saggi Radiodrammi, Quodlibet,
2000]
Si può dubitare del DNA?
Markus J. Buehler, un ricercatore del MIT, ha prodotto
nuove proteine usando il codice sonoro delle Variazioni Goldberg di Bach, a cui si rizzerebbero
forse i capelli della parrucca. Nell’articolo che rende conto dell’esperimento l’autore
spiega come avviene la traslazione tra entità diverse. La cosiddetta sonificazione del DNA e del virus Covid 19 è già avvenuta. Nuovi orizzonti
scientifici, culturali e geopolitici. Su questi ultimi ho ragionato in La vita in codice.
Bach biotecnologico.
La traslazione dal suono al corpo avviene
con Saburo Teshigawara, uno dei più straordinari danzatori
odierni. Interpreta l’Aria delle Variazioni Goldberg.
Le due versioni di Glenn Gould
restano un vertice.
Si capisce che sono un fanatico gouldiano e che lo sto diventando di Saburo Teshigawara ?
Il Bach anagrafico, che era
nato ad Eisenach nel 1685, non sta mai fermo, sempre alla ricerca di una
condizione migliore di quella di colf della musica di chiesa o di corte. La Germania del tempo è
un pulviscolo di micro Stati, la Kleinstaaterei, tra i 200 e i 300 e più. E’ famosa la
storia di Wilhelm von Humboldt che con gli amici vuole andare in Francia nel
1789 per “vedere la rivoluzione”: partendo dalla Bassa Sassonia [Principato di
Brunswick] entrano ed escono da sei ducati, quattro vescovati e una città
imperiale libera (Aquisgrana) prima di raggiungere il confine francese.
Bach solo
nei due decenni prima di morire nel 1750 vive stabilmente in un unico luogo,
Lipsia.
Anche il
nostro Bach mentale affannato galoppa
qua e là.
Decolonizzare?
Questi
bei volti, esotici, non urbani, lontani e “orientali” quanto basta, ornano il
cofanetto dei 56CD della Cantate di Bach dirette da Eliot Gardiner, autore, tra
l’altro, di un bel libro su di lui La musica nel castello del cielo [Einaudi, 2015].
Questo è il postcolonialismo che non mi piace, la razzia dei volti, e
dei significati che trasmettono, ad uso e consumo del nostro godimento.
Predatori non solo di materie prime, ma anche di sguardi, visi, fisionomie,
colori degli occhi e della pelle, appiccicati in copertina per incrementare le
nostre emozioni. Un universalismo che plù falso non si può. La bianchezza che
amministra il mondo. Bach, Lawrence d’Arabia della musica.
[Yvonne
Liao, Post/ Colonial Bach, In:
Rethinking Bach. Edited by: Bettina Varwig, Oxford University Press, 2021.
Una storia delle esecuzioni extraeuropee di Bach. Poco più]
I piedi di Bach
Suonare con i piedi non è un bel complimento. Per Bach era un traguardo. I piedi e la testa, cioè il corpo al lavoro sull’organo. La danza dei piedi. Triosonata in Do minore BWV 526.
Víctor Rodríguez, la suona a memoria. Un’impresa
prometeica. In gioventù ho impiegato non meno di sei mesi ad impararla, con lo
spartito davanti agli occhi. Una architettura quasi inespugnabile. Lo si può
capire qui, dove tre giovani saxofonisti ne
interpretano il primo movimento. Poi concludono con Take Five di Dave Brubeck. Bach
non si sarebbe dispiaciuto.
Fuga in la minore, BWV 543,2 - Polona Miklavčič,
organista slovena, a Lubiana
Toccata in re “dorica” BWV 538, Ilona Kubiaczyk-Adler, Scottsdale
Arizona, Bach ha
forse in mente due cori che dialogano.
Qualcuno deve avergli parlato dei cori battenti in san Marco a Venezia
Fantasia in sol min. BWV 542 Milkica Radovanovic, si agita mirabilmente
come un’acrobata.
In tempi organisticamente favorevoli per me, ho interpretato questa fantasia in memoria di una persona molto cara. Eco di una vita.
Io ero, in tutti sensi, un organista scalzo. Molto tempo dopo ho scoperto che una eccellente organista italiana, Irene De Ruvo, è anche lei scalza, ma avvolta di grande musica. Qui nella Passacaglia e Fuga BWV 582 registrata in Giappone. Il suo modo di accarezzare i pedali è toccante.
A conferma della danza intrinseca: qui Irene De Ruvo dirige a passo di danza due cantate dal
Weinachtsoratorium bachiano.
[un’avventura conoscitiva è il libro
di David Yearsley, Bach’s Feet, The Organ Pedals in European Culture, Cambridge
U.P. 2012]
Colonna sonora
“J.S.Bach, noto compositore di
colonne sonore” reciteranno fra non molto le onniscienti piattaforme di
Intelligenza Artificiale. Effettivamente J.S.B. si è dato da fare nella sua
vita postuma.
A parte la consistente bibliografia,
una bella panoramica si trova qui in video.
Ich ruf’ zu Dir, Herr Jesu Christ - Io ti invoco, Signore Gesù Cristo ti prego, ascolta la mia supplica… BWV 639 corale per organo e 3 voci
dell’Orgelbüchlein.
Una delle ultime scene di Solaris, un film del 1972 diretto da Andrej Tarkovskij, tratto dall'omonimo romanzo del 1961 dell'autore polacco Stanisław Lem
[grande, da leggere, tutto o almeno La voce del padrone, Boringhieri,
e Universi, Mondadori Oscar].
Rivestito per pianoforte da Ferruccio
Busoni [1866-1924] dall’originale per organo, il corale torna qui, suonato da Afred Brendel, in Ida, un film del 2013 di straordinaria bellezza,
diretto da Paweł Pawlikowski, regista polacco.
Nel 2015 ha vinto il premio Oscar per
il miglior film straniero.
[ Tobias Pontara, Andrei Tarkovsky’s Sounding Cinema. Music and Meaning from Solaris to The Sacrifice, Routledge, 2020]
Mi impegno anch’io, ed ecco tre nuove
colonne sonore, che ho suonate dal vivo e che qui sono eseguite da Glenn Gould, che spero mi perdoni:
a. Buster Keaton [1895-1966]
in One Week (1920). Con accompagnamento
di Preludio XX, Clavicembalo ben Temperato 1, BWV 865, suonato da Glenn
Gould.
b. Metropolis è un film muto
del 1927, capolavoro di Fritz Lang [1890-1976], ambientato nel 2027, in cui le
differenze di classe si accentueranno molto. Previsione perfetta.
Preludio II, Clavicembalo ben
Temperato 1, BWV 847, ancora Glenn Gould che, a differenza di molti pianisti in
auge, non vuole dimostrare bravura atletica bensì la perfetta costruzione
immaginativa e ritmica del Preludio stesso.
c. Au hasard Balthazar è un
film del 1966 diretto da Robert Bresson [1901-99] in cui il protagonista è un
asino.
Preludio VIII, Clavicembalo ben
Temperato, BWV853, Glenn Gould qui propone una versione che molti gli
rimproverano perché non è abbastanza romantica come molte in circolazione. Per
me, un pregio.
[non c'è il video corrispondente perché la piattaforma del blog non consente di inserire un altro video. Il finale del film si può vedere qui ]
Bach non è un Bach, un ruscello, è un
Oceano, ha detto qualcuno. Un oceano che
inonda la terra ferma delle nostre menti.
Bach cover
Ci sono le Invenzioni [francesi e inglesi] di Bach. Ci sono da allora le inesauribili re.invenzioni. Vai in quel pozzo di san patrizio di bellezze e schifezze che è you tube e trovi j.s.b. fatto e rifatto come fosse una calamita che poi diventa un estuario che si perde nell’oceano bachiano della musica. Tra le più gettonate forse le Sei Suite per violoncello solo BWV1007-12.
Non c’è strumento che non ribacchizzi Bach a
modo suo: harmonica, basso tuba, nacchere, trombone a coulisse, bicchieri, fisarmonica, sax baritono, bach brasileiro Sambach, popbachtango, ultimo tango a bach, metal bach, bach primo metallaro, hammond, crucifixusbach geniale, reggaebach, bassbach, Die Kust der Bach, bluesbach, Lewis Sebastian Bach (e con John Lewis me ne torno alla
mia verde età) Per un Bach elettronico ci aveva pensato già
nel 1968 (!) la strepitosa Wendy Carlos con Switched-On Bach e poi mille altri smanettamenti sono
seguiti.
Bach è open sources in aeternum.
Bach è genomico, è un impollinatore,
un fermentatore di nuovi suoni, nuovi gesti. E’ un fecondatore in senso
proprio, ha avuto, con Maria Barbara Bach, cugina seconda, sette figli e poi
con Anna Magdalena Wilcke tredici, che
sommati fanno venti, un terzo i sopravvissuti. Sapeva usare l’organo, è la
battutaccia politicamente scorretta.
Anna Magdalena, soprano, copista della musica del
marito, senza il suo lavoro, ad esempio le 6 Suite per vlc solo, sarebbero
andate perdute idem per sonate/partire per violino solo.
[David Yearsley, Sex, Death &
Minuets. Anna Magdalena Bach and Her Musical Notebooks, Univ. Chicago Press, 2019. Ottimo]
Friedelena, sorella di Maria Barbara,
starà sempre in casa Bach a fare da governante, fino alla sua morte 1729,
seguita da Catarina, figlia di Bach con Barbara.
Christiane Mariane von Ziegler ha scritto i testi di nove cantate
di Bach, aveva un circolo musicale a Lipsia che Bach e Anna Magdalena
frequentavano.
[Mark A. Peter, A Woman’s Voice in
Baroque music: mariane von Ziegler and J. S. Bach, Routledge, 2008.
Informatissimo].
E’ stata importante la conoscenza Faustina
Bordoni, celebre mezzosoprano, moglie del compositore Johann Adolf Hasse?
E’ stato
così estraneo al femmineo stile galante, si chiede la musicologa Susanne Aspden?
Bella Salomon manda a suo nipote Felix Mendelsohn
la Passione secondo Matteo, 1829, da cui
si avvia la ripresa dell’interesse per Johann Sebastian Bach.
- Sei sonate/partite per violino
solo sono le più ontologiche delle musiche: una fortissima presenza sonora
e un rimando ad una musica latente, implicita. Il tutto su uno strumento grosso
così che suona una nota per volta. E’ una musica nuda, può restarlo o può
indossare tutti gli abiti, fashion di ogni sfilata passata e futura, può giocare
con tatuaggi e maschere e pettinature.
Maya desnuda e maya vestida.
Qui si veste di sax: Isabella Stabio, Presto dalla prima Sonata per violino solo BWV
1001. Come l’aveva pensata Bach: Eunice C. China,
violino. Stephanie Cadman e Lara st John, i piedi comandano il corpo di sopra
in forma di bachflamenco .
[Joel Lester, Bach’s Works for
Solo Violin style, structure, performance, Oxford, U.P. 1999]
Bach di strada
-Nell'ottobre 1705 il ventenne Johann
Sebastian Bach si fece concedere un permesso di quattro settimane (diventate
poi quattro mesi!) dai suoi superiori della Bonifaciuskirche di Arnstadt,
presso la quale era organista, per andare a sentire Dietrich Buxtehude.
Bach compì un viaggio a piedi di circa quattrocento chilometri per arrivare a
Lubecca, dove assistette alle Abendmusiken nella Marienkirche.
Su un ponte di Roma c’è chi si guadagna da vivere per strada suonando con la fisarmonica Wachet auf, ruft uns die Stimme, BWV 645 corale per organo. Jacques Loussier, che non è più tra di noi, e Bobby McFerrin ne fanno una session come merita.
Non è più tra di noi anche il
fraterno amico bassista, Mario Tavella, con cui un giorno l’avevamo giocato con
organo, sax, basso e marimba.
Erbarme Dich Allah
Pietro intanto stava seduto fuori,
nel cortile, e una schiava gli si avvicinò e disse: «Anche tu stavi con Gesù,
il Galileo!». Ma egli lo negò davanti a tutti e disse: «Non so di che cosa stai
parlando!». Ma mentre usciva nell'atrio della porta un'altra lo vide e disse ai
presenti: «Questo qui stava con Gesù, il Nazoreo! » . Ed egli lo negò di nuovo
giurando: «Quell'uomo non lo conosco!». Ma poco dopo quelli che erano là si
avvicinarono e dissero a Pietro: «Ma è vero! Anche tu sei uno di loro, ti si
riconosce anche dalla parlata!». Allora egli cominciò a maledir(lo) e a
giurare: «Quell'uomo non lo conosco! ». E subito il gallo cantò. E Pietro si
ricordò le parole che Gesù aveva detto: «Prima che il gallo canti mi
rinnegherai tre volte!». E uscì fuori e pianse amaramente. [Matteo 26, 69-75]
Erbarme Dich mein Gott - Abbi pietà di me, mio Dio è l’aria che viene dopo il tradimento di Pietro
nella Passione secondo Matteo.
Pietro, come Gesù, parlava in
aramaico, in cui Dio si dice ‘Ellah
Erbarme Dich Allah, Fadia Tomb el Hadge a Beirut
.
Splinter in the flesh, Spina nella carne, Vivianna Giannaki, voce, Athina Vahla,
coreografia, Atene.
Questo video che segue documenta uno spettacolo di danza in
un centro commerciale coreano. La nudità della musica nella sua forma più
radicale, spogliata di tutto, del Calvario, del barocco, di Bach stesso. Una
musica che ha viaggiato nei corpi e nelle menti, in cui resta solo lo scorrere
materialistico ed edonistico dei suoni che risignificano se stessi come fossimo
293 anni fa nella Thomaskirche di Lipsia. Nuova vita per Bach.
Termina
qui la mia Bachology
Erbarme
dich, mein Bach.
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