NOTE DI DE.MERITO
L’Italia s’è destra. Non è una novità. Qualcuno l’ha
scoperto leggendo i nuovi nomi dei ministeri del governo Meloni. Lazzi e frizzi
oppure pianti e lacrime.
La lettura dell’elenco dei ministeri era già un atto
di governo. Governo delle teste, come si fa quando si lavora con le parole.
Putin [non solo lui] ce l’ha insegnato.
Parole di destra, si è indignato qualcuno. Un
governo di estrema destra usa parole di destra. Se ne usa di sinistra,
gli cambia i connotati. Prendi il ministero Famiglia, natalità e pari
opportunità. Queste ultime sarebbero una condizione di base in
qualsiasi società non neofeudale, manco di sinistra: se ai cento metri parti
più indietro di cinquanta centimetri è abbastanza difficile che al traguardo tu
sia tra i primi. Alla maniera dello Spirito Santo, le pari opportunità
stanno in quell’ordine trinitario come la parente povera, inglobate
nella natalità e questa annessa alla Famiglia [quella che
dico io, Giorgia M.]. Tutto detto.
Meloni, radical right, sa come irritare noi di
sinistra. Per esempio infilando la sovranità alimentare nel
ministero dell’agricoltura di suo cognato. Qualcuno dei miei
compagni, e compagne, ci è cascato e si è chiesto che cxxo vuol dire
sovranità alimentare? Cancellando di colpo decenni di lotte dei campesinos
di mezzo mondo che la sovranità alimentare hanno ben chiaro non c’entri
niente con quella propugnata da FratelliSorelleCognati d’Italia. Altri compagni
invece hanno tentennato, essendo da mo’ avvezzi all’incenso delle
processioni settimanali da Eataly (prova a tradurlo), business inventato
da tale Oscar Farinetti, loro icona progressista, modernista,
riformista, alimentarista, antifascista [v. Barolo Resistenza, € 7,00 al
sorso].
La Presidente del Consiglio non ha conficcato il merito
nel ministero della sanità o in quello della giustizia, dove pure troverebbe il
suo spazio, bensì in quello dell’istruzione. Come a dire: qui c’è un problema.
Quale problema? Non so da quanto tempo nella scuola - da sinistra, destra,
sopra, sotto - si parla e ci si organizza attorno a competenze, valutazione,
skills (soft), verifiche, quiztura, curricolo, Invalsi tritatutto, esiti
attesi, descrittori di apprendimento, certificazioni di abilità, quotazione
delle scuole, Eduscopio… Aggiungiamo tranquillamente il merito, è a
buon mercato.
E per finire: il mare, che in
Italia sta a Sud, com’è noto, non a Trieste, Venezia, Genova…e
perché sta a Sud? Perché a Sud il mare è nostrum e io Giorgia Meloni ci
faccio un ministero apposta così tutti automaticamente pensano Sud + Mare =
Lampedusa + barche piene di africani che io Giorgia Meloni bloccherò
insieme al mio acerrimo ministro Matteo S.
Grazie, Signora Presidente del Consiglio, per
svegliarci dal nostro torpore di sinistra.
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