Ho visto Via
dei matti N.0 del 9 aprile su
Rai3. Molto bravi i coniugi Bollani/Cenni. Ospite il contraltista Raffaele Pe, star internazionale del
settore, il quale, alla domanda perché canti con voce da donna, risponde che si
tratta di una ripresa della tradizione perché nel 1600/700 alle donne non era
concesso esibirsi nei teatri, da qui l'uso dei castrati ecc.
Una fandonia storica spaventosa che continua ad essere
spacciata adesso anche in prima serata TV per giustificare una pratica
contemporanea che ha altre motivazioni.
Si potrebbe continuare, per es. voce wiki inglese per Alessandro sempre di Haendel, ecc. ecc.
[v. ad esempio W. Dean, Handel’s Operas 1726-1741, The Boydell Pres, 2006, pag. 117 ecc.]
Conclusione:
a. le donne cantano nei teatri,
b. le donne interpretano alle volte personaggi
maschili;
c. i castrati interpretano personaggi maschili,
qualche volta femminili;
d. ciò che interessa al pubblico è la voce, non il genere.
[v. Katherine Crawford, Eunuchs and Castrati. Disability and Normativity in Early Modern Europe,
Routledge, 2019, pag. 139…]
Leonardo Marini, ritratto di Maometto Gran Mogul , interpretato al Teatro Regio di Torino dal soprano castrato Giovanni Manzuoli, 1772.
Biblioteca Reale di Torino.
3. La cosiddetta prassi esecutiva storicamente / filologicamente informata non è in grado di dire niente su come effettivamente cantassero i castrati [le registrazioni su rullo del 1902 dell'ultimo castrato romano, Alessandro Moreschi, non servono, non solo per la primordiale qualità tecnica della registrazione, ma soprattutto perché Moreschi per tutta la vita aveva cantato musica sacra nelle cappelle papali e non si era esibito in teatro dove vigeva una vocalità del tutto diversa e, comunque, risalente ad un secolo prima di lui].
Se la "filologia" dovesse veramente comandare,
la prima cosa da fare sarebbe di castrare oggi i cantanti, altrimenti che
"filologia" è?
prassi esecutiva...]
a. non ho niente con i cambi di voce e di genere, cioè
con un modo queer di affrontare il problema, ma deve valere
per tutti/e. Com'è che nessuno si impegna a prendere filologicamente esempio da
Antonio Vivaldi che all'Ospedale della Pietà, avendo tutte donne
come interpreti, assegnava loro
le parti di basso e di tenore e invece se oggi una donna canta simulando la
voce di basso/tenore resta un fenomeno da baraccone?
b. quasi tutti i castrati tra XVI e XIX secolo sono italiani [ e pochi spagnolo]. Qualche bella domanda storico/antropologica sul Belpaese si potrebbe pronunciare
[v. Martha Feldman, The
Castrato. Reflections on Natures and Kinds, The Univ. of California Press, 2015]
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