claudio canal
antenati ignoti/antenate ignote
n. 1
febbraio 2021
Collabora al giornale socialista, da cui viene licenziato perché omosessuale. Nel 1904 scrive un romanzo ambientato in un quartiere popolare di Amsterdam, primo romanzo apertamente omoerotico. Qualche anno dopo torna al giudaismo, va in Russia per sostenere i diritti dei detenuti, a Londra a trovare Oscar Wilde in carcere. “I miei peccati sono i peccati di Dio in me”.
Nel 1919 emigra in Palestina e si unisce all’organizzazione ortodossa Agudat. Continua la sua collaborazione a pubblicazioni olandesi e inglesi. Molto critico verso il sionismo, svolge consulenze giuridiche per i palestinesi.
Il 30 giugno 1924 viene ucciso da Awraham Tehomi (1903–1990), che agisce per conto dell’Haganah, le forze paramilitari sioniste durante il Mandato Britannico, nucleo del futuro esercito israeliano. L’assassinio viene attribuito agli arabi per ragioni legate alla sua omosessualità.
Solo sessant’anni dopo Tehomi dichiarerà alla televisione “Io ho fatto ciò che l’Haganah aveva deciso che si doveva fare. E niente si faceva senza l’ordine di Yitzhak Ben-Zvi [secondo presidente di Israele]. Non ho rimorsi perché De Haan voleva distruggere la nostra idea di sionismo”.
Gli uomini vogliono che anzi noi siamo le ignoranti e le pazze; e che non siamo buone a nulla; e ben dicono il vero, che facciamo da pazze in questo a soffrire tante loro crudeltà e non fuggiamo quanto dal fuoco la loro tacita e continua persecuzione e l’odio particolare, c’hanno contra di noi.
E non crediate che contra il nostro sesso solo siano
tali, che ancor tra loro stessi si ingannano, si rubbano, si distruggono e si
cercano d’abbassar e di rovinar l’un con l’altro; pensate quanti
assassinamenti, usurpazioni, giuramenti falsi, bestemmie, giuochi, crapula e
tali vizi che commettono tutto il giorno. … di modo che, se non perdonano a
loro medesimi, che si sprezzano e si rovinano considerate quello che sono verso
di noi. O ci siano padri, o fratelli, o figliuoli, o mariti, o amanti, o altri
conoscenti in ogni grado ci offendono, ci abbassano e quanto possono
s’ingegnano di confonderci ed annichilarci…
…Deh poveri uomini – disse allora
Cornelia – quanto la errano essi a non far stima di noi, noi governamo lor la
casa, la robba, i figliuoli e la vita e senza noi vaglion niente e non sanno
far un servizio, che sia bene; cavateli da quel poco di guadagnar che fanno, di
che son buoni? Come starebbon se noi non gli attendessimo? E con che amore? …
Guai al mondo se non vi fussero
le donne, non vi sarebbe alcuna allegrezza, alcun ornamento, alcun ristoro di
tante miserie…”
Moderata Fonte ovvero Modesta Dal Pozzo. Nasce a Venezia nel 1555, scrive il poema Tredici canti del Floridoro. Muore a 37 anni di parto del quarto figlio nel 1592.
Nel 1600
esce postumo Il merito delle donne,
dialogo tra sette donne che discutono sulla loro condizione senza haver rispetto di uomini che le
notassero o le impedissero.
consigliabile l'ascolto di Sonata in dialogo detta la Viena, Bergamasca, di Salomone Rossi - 1570/1630 - musicista ebreo di Mantova
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