TASTIERA DELL’ANIMA
Trema il suono di Maryam Guebrou
Una principessa etiope, Romanework, figlia maggiore di Haile
Selassie. Con due dei suoi figli all’Asinara prigioniera degli italiani.
Sepolta a Torino, dove è morta di tubercolosi a ventisette anni il 4 ottobre
1940.
Un colonialismo feroce e ignorante.
Andavamo a portare la civiltà cristiana
ad un paese cristiano da quasi due millenni.
Questa
donna, che nel suo volto possiede il mistero glorioso del sorriso, è nata il 12
dicembre 1923 in Etiopia, che allora noi chiamavamo Abissinia. Dunque, Emahoy
Tsegué-Maryam Guèbrou ha oggi 97 anni. Deve fuggire dal suo paese nel 1936 aggredito dagli italiani, due familiari vengono uccisi. Dopo la guerra Maryam studia musica al Cairo e poi,
tornata in patria, partecipa alla vita musicale. Decide di ritirarsi in un
monastero della chiesa ortodossa etiope [Chiesa Ortodossa Tewahedo d’Etiopia] dove continua a suonare. Diventa suora e in
seguito si dedica allo studio della tradizione musicale liturgica che risale al
medioevo. Durante il regime di Menghistu
nel 1984 lascia l’Etiopia per rifugiarsi nella chiesa etiope di Gerusalemme
dove vive tuttora. Parla fluentemente 6 lingue.
Un
saggio della sua musica, qui e qui. Presenti su youtube le composizioni registrate per éthiopiques
Blues
etiopico, Chopin postromantico, liturgie danzanti, farfalla monaca,
improvvisazioni sul respiro?
E’ la
luce a fior di pelle portata sulla tastiera.
In un progetto intitolato Pianismo africano e filosofia ho timidamente suonato alcuni suoi
brani.
Per chi volesse accedere alla ricca e antica
tradizione musical liturgica etiope trova qui e qui pane per i suoi denti
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