QUISQUIGLIE VIRALI n. 3
Intubato
In cortile
stavamo rincorrendo un cane un po’ zoppicante. Nei nostri giochi non siamo
tanto delicati con gli animali. Poi, non so come, mi sono messo a sognare che
ero in un letto circondato da donne e uomini molto mascherati. Cercavo di
capire dalle loro voci ovattate se riconoscevo qualcuno della mia famiglia. Anch’io
avevo qualcosa attorno alla bocca che mi rimandava in modo confuso le mie
parole. Ad un certo punto ho sentito mamma chiamarmi. Sono finalmente uscito
dal sogno ed era tutto buio. Continuava a chiamarmi e non vedevo niente.
Niente.
Pietro
Signore, allontanati da me, perché
sono un peccatore
(Luca 5,8). L’ho pensata questa frase di Pietro mentre facevo la fila al
supermercato. Ho pensato che me l’avesse rivolta il tipo di dietro, con signore al minuscolo naturalmente.
Volevo rispondere nello stesso modo, abbracciandolo.
Vicina
Tutti i
giorni alle 18 una signora dal balcone di fronte canta una canzone in inglese
che parla di amore e di stelle. Tutti i giorni alle 18. Dal balcone. In
inglese. Sorridendo. Non è normale. Ad alta voce. Con chi comunica? Oggi ha
cambiato canzone. Strade e solitudini. Dov’è la centrale di ascolto? Dà ordini
o li riceve? Propaga qualcosa con quella voce. Ho capito. Domani alle 18 esco
anch’io. Dal balcone svelo a tutti la congiura (e ordino al sole di
tramontare).
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