- IL DESTINO DI
- MARIA MONTESSORI
censure, opposizioni al Metodo
I N T E RV E N T I D I
GIOVANNA ALATRI
CLAUDIO CANAL
ELISABETTA CICCIOLA
GIACOMO CIVES
MARCO ANTONIO D’ARCANGELI
ALEJANDRO DIEGUEZ
RENATO FOSCHI
ALICE GRAZIADEI
ERICA MORETTI
PAOLA TRABALZINI
A C U R A D I
R. FOSCHI • E. MORETTI • P. TRABALZINI
Fefè Editore
Roma 2019
MONTESSORI GLOBAL
UN MADE IN ITALY DI SUCCESSO
di
Claudio Canal
Un miliardo di dollari per scuole montessoriane. Li
elargisce l’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, fondatore di Amazon e di tutte le estensioni
aziendali che ne derivano. L’annuncio è stato dato con un twitt del 13
settembre 2018. Un altro miliardo per i senza casa1. Il capitalismo
predatorio nella sua maschera compassionevole.
Edoardo Talamo, direttore dell’Istituto Romano dei
Beni Stabili di Roma, nel 1906 invita Maria Montessori ad aprire una scuola per
i figli dei lavoratori impegnati nella costruzione di nuovi palazzi nel
quartiere popolare san Lorenzo. L’anno successivo in via dei Marsi si apre la
prima Casa dei bambini.
Un secolo e Montessori
è diventato un brand, una delle
grandi marche dell’export italiano di successo, inarrestabile negli ultimi
decenni. Nella teorica del branding2
non è contemplato un prodotto che si autopromuova universalmente senza
una qualche spinta organizzata o una rete megafono. Senza offesa, è stato così
per la pizza, si è affermata senza un
marchio di fabbrica in promozione, come invece la Coca Cola, senza sostituirsi o cancellare, integrandosi con altri
gusti e attirando su di sé ingredienti diversi senza mai abrogare l’originale.
Semioticamente e saporitamente salda. Era successo anche per il fascismo, prodotto tipico della filiera
italiana che ha ammaliato menti, cuori, apparati politici e culturali, senza
una casa madre dedita alla diffusione.
La parola montessori
fa vendere, detto crudamente. Una parola magica che mette in moto una macchina
mitologica potente, in tutto il mondo. Chiunque se ne può impadronire e
applicarla alla sua scuola, agli oggetti, agli arredamenti, alle teorie
educative. Maria Montessori non aveva “brevettato” il suo metodo e il suo
complesso pensiero viene spesso tradotto in catechismo dalla risonanza facile o
in massime da stampigliare in bella vista nel sito web che presenta la scuola,
del tipo: L'ambiente deve essere ricco di
motivi di interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a
condurre le proprie esperienze, oppure Il
bambino è una speranza e una promessa
per l’umanità, come si legge nel sito RafflesMontessori
di Singapore3.
La parola montessori
è evocatrice. L’aveva capito Maria
Montessori stessa nella sua intensa attività internazionale di propaganda del
“metodo”. Una parola che è una specie di richiamo erotico che rimanda a stati
di calma, curiosità, leggerezza, autonomia, gioco, benessere, colori,
socialità. Non esattamente ciò che ispira di primo acchito la parola scuola. Un divario semantico che è in buona parte un costrutto mediatico
e politico e non rappresentazione della realtà. La dichiarazione universale
dello stato di crisi della scuola pubblica non è innocente, interna com’è alle politiche neoliberiste
di austerità, di privatizzazione, di dislocazione di risorse, di ideologia
aziendale, di frenesia algoritmica.
Montessori, da nome proprio sta diventando nome comune
di un prodotto, come biro [il suo inventore László József Bíró].
Tuttavia non è un semplice flatus vocis,
un generico ed evanescente distintivo sonoro, ma un contrassegno che anima
esseri viventi, quasi esclusivamente donne, che hanno intenzioni non frivole di
trasformazione del mondo attraverso l’educazione e disponibilità a suscitare
benessere nell’infanzia trasferibile poi all’umanità adulta. Una piattaforma
sognante un bel sogno.
C’è anche il business, naturalmente, su cui tornerò.
Un mercato pedagogico in profonda agitazione che ha
alla base una startupper di un secolo fa
di cui si conserva in bianco e nero l’immagine di donna matronale dai capelli
bianchi, vestita con una certa ingombrante sontuosità, circondata da bambine e
bambini seriamente sorridenti.
Quanto di più stridente ci possa essere con lo
sfavillante immaginario contemporaneo e forse proprio per questo fonte di
piacere e di attrazione.
Montessori senza
frontiere
Nessuno oggi sa quante siano le scuole nel mondo che
si fregiano del titolo Montessori. Circolano cifre fantasiose, da 30.000 a
150.000. Nonostante i big data e
l’intelligenza artificiale, nessuno è in grado ci calcolarle, anche se c’è chi
ci prova4. Come, con rispetto parlando, stabilire quante sono le
gelaterie italiane/italian ices sul pianeta.
Non c’è un Vaticano per le montessori
con dicasteri addetti al censimento. Quello che si sa con certezza è che stiamo assistendo ad un incremento sbalorditivo
soprattutto nell’ultimo decennio.
Vai in Mongolia5 e trovi una associazione
di insegnanti montessoriane avviata nel 2014, il che sottintende che ci siano
diverse scuole dedicate; vai in Malawi6 e anche lì un attivo centro
di formazione montessoriana; vai in una città molto interessante a 2300 metri
di altitudine, Quetzaltenango, in Guatemala7, e trovi Mi Casita, una scuola montessoriana. Un
video racconta anche come l’ha pensata e avviata la fondatrice. Latitudini
diverse e stessa determinazione di una o più donne ad intraprendere un progetto
educativo composito e ardito.
Montessori alla riscossa. L’eccitazione nell’ambiente
dopo la promessa di Jeff Bezos è comprensibile, soprattutto negli Stati Uniti
che ospitano 4/5000 scuole montessoriane. Vediamo da vicino il twit: lanciare e gestire un network di alta
qualità di prescuole ispirate a Montessori in comunità trascurate.
Un’organizzazione che gestisce direttamente queste prescuole…Utilizzeremo gli
stessi principi che hanno guidato Amazon. Il più importante dei quali è la
genuina, intensa ossessione per il cliente/consumatore [customer]. Il
bambino sarà il cliente/consumatore. “L’educazione non è riempire un secchio,
ma accendere un fuoco”.
Delusione: Bezos farà da sé, con una propria
organizzazione e non devolverà i dollari alle organizzazioni deputate.
Sbigottimento? Bezos pensa che i bambini siano
consumatori/clienti. E qui sfonda una porta aperta. La pedagogia di regime è
sulla stessa lunghezza d’onda, negli Stati Uniti come in Europa: scuola come
azienda con crediti e debiti, dirigenti manager, educazione e cultura come prodotti
se non merci, rating e ranking a bizzeffe …
È legittimo dubitare
seriamente che questa visione abbia qualcosa a che fare con Maria Montessori e
la sua filosofia dell’educazione. Se ne gioverà invece il marchio montessori che potrà valersi ancora di più
di un marketing agguerrito già sperimentato proprio grazie alla mafia montessori, come la definì
bonariamente il Wall Street Journal
nel 20118: Larry Page e Sergei Brin fondatori di Google, Jimmy Wales
fondatore di Wikipedia, Will Wright mitico sviluppatore di video giochi, Jeff
Bezos, si autocelebrano come ex alunni
di scuole montessoriane, quindi anche tu, se vuoi che i tuoi figli ecc. Il brand montessori così inteso vende un
sogno ai genitori. Successo, riuscita, achievement
sono i vecchi slogan dei piazzisti del mito capitalista, oggi rafforzati dai
testimonials più ricchi del mondo: potete diventare tutti leader.
Può bastare a spiegare la globale espansione
montessoriana? Può bastare a spiegare gli appetiti imprenditoriali di molti: Montessori Marketing Made Easy promette
un’azienda californiana9, Ouvrir
une école Montessori: quelques pistes pour se lancer risponde una
montessoriana francese10, siamo specialisti in branding e abbiamo brandizzato un Istituto montessoriano, ribatte uno studio dell’Oregon11.
ZIMBABWE |
Maria Montessori aveva progettato con cura i materiali sensoriali che sono un
istrumento sistemico di psicologia, che può paragonarsi ad una palestra di
ginnastica dello spirito; ove il bambino, esercitandosi spontaneamente,
progredisce nello sviluppo e perciò anche nell’acquisto della coltura12. Una pletora di produttori si
contendono il mercato globale. In questo business un po’ nebuloso non possono mancare i precisissimi cinesi che
presentano i loro materiali in una trentina di lingue13. Se poi è in formato bonsai, colori
scintillanti e costa l’ira di dio, va bene anche montessorizzare l’arredo d’interni della cameretta del
pargolo, rivolgendosi, tra gli altri, al Montessori
outlet oppure a Montessori for
Everyone14.
Reputation, Reputation, Reputation!
Oh, I have lost my reputation!
I have lost the immortal part of myself, and what remains is bestial.
My reputation, Iago, may reputation!
Shakespeare, Othello, Act II, Sc. 3
Nell’ontologia mondiale montessoriana è naturale che ci siano versioni anche
radicalmente diverse del progetto originale che, come tutte le creazioni
significative, non promette miracoli, si evolve trasformandosi, si adatta a
situazioni diverse. Una rigida ortodossia non ha mai fatto bene a nessuno.15
La mappatura dell’impresa montessoriana mette in
rilievo una topografia a tre strati con diramazioni interne16.
- Il primo
è la montessori luxury,
rivolta alle élites internazionali che confermano con la scuola di eccellenza
il loro status e il loro prestigio. Montessori come stemma dell’araldica di
classe.
Nella capitale giordana, Amman, ad esempio, c’è la Modern Montessori School-Jordan 17,
dal giardino d’infanzia fino alle scuole medie. Una moderna e ampia sala
teatrale, piscina interna, palestra strepitosa, gite scolastiche a Roma e
Firenze. Ad Abidjan, Costa d’Avorio, la Ivory
Montessori School 18, nel cui sito sono presenti 91 immagini di
bambini e bambine. Sette sono neri, tutti gli altri adorabili marmocchi rosa. A
quale utenza si sta rivolgendo la scuola?
A Phnom Penh, capitale della Cambogia, in seguito
trasferito a trenta chilometri, il Seametrey
Children’s Village fondato da Muoi
You, appare un resort tropical-pedagogico paradisiaco19. Nel sito la
voce fees/tasse, anche se indicata,
non si rende visibile.
Potrebbe definirsi tranquillamente Scuola Istituzionale Militare Patriottica invece che Montessori Unidad Educativa a Guayaquil, in Ecuador20.
Un montessori industrial a Lucknow,
in India, dove la City Montessori School
vanta il Guiness dei primati per avere più di 56.000 allievi21.
L’investimento in montessori dà i
suoi frutti.
-
Il secondo strato è il più
folto e quello che sta mostrando la sua vitalità espansiva. Risponde ad una domanda
polivalente: felicità infantile in un orizzonte di riuscita scolastica e
sociale. A sollecitarlo ceti di media borghesia acculturata.
Per rappresentare la geopedagogia globale
montessoriana ci vorrebbe una grande esplorazione sistemica e non un carotaggio
un po’ casuale. Si dovrebbero tenere assieme realtà storiche consolidate e
nuovissime imprese, come nel caso degli Stati Uniti in cui la prima
propagazione fu dovuta proprio alla presenza e all’impegno di Maria Montessori 22
, poi complicata negli Anni Sessanta da dispute legali sulla titolarità del
nome tra la Association Montessori
International [AMI] e la American
Montessori Society [AMS] 23. In Germania sono tre le grandi
associazioni che fanno riferimento all’AMI e si contendono con altre il rapporto
e l’accreditamento di più di mille scuole montessoriane 24. Essere membri di una Associazione/Fondazione
o essere “solo” accreditati può fare la differenza nel marketing scolastico, in
Giappone come in Francia, dove il boom montessoriano ha creato scompiglio anche
a livello mediatico25. Meno rumorosa la montessoriana Casa dei Fiori 26 a Kabul fondata da Mostafa Vaziri, un medico del
Nepal, che così sintetizza il progetto: noi abbiamo adattato i caratteristici e
critici principi dell’approccio montessoriano. Anche se non abbiamo accesso a
tutti i classici materiali montessoriani, ne abbiamo tuttavia alcuni e per
certi abbiamo improvvisato o usato manufatti disponibili nel nostro ambiente.
La pagina FaceBook27 della Palestine Montessori School di Ramallah
rappresenta bene una scuola innovativa accessibile alla media e alta borghesia
locale. Il Montessori Training Institute 28
di Accra, Ghana, schiera soddisfatto le numerose diplomate pronte, si
spera, a prendere servizio nel paese. Il Montessori
Public Fund 29di San Pietroburgo ha svolto ai primi di agosto
2018 il primo corso russo per assistenti montessoriane. Auguri.
Tra le 39 frequentanti del corso di diploma dell’Institutul Montessori di Bucarest 30
compare un uomo, inteso come maschio. Una spia, un residuo d’altri tempi o,
finalmente, il presagio di un futuro meno atrofizzato?31
Attentissime platee di donne in abiti colorati seguono i seminari della Pakistan Montessori Association 32.
Potrei continuare a lungo con questo drone mentale che
sorvola il mondo, ma aggiungerei solo brandelli ad uno sguardo d’insieme
difficilissimo da costruire per la inevitabile frammentazione del logo
montessoriano.
SIRIA |
- Il terzo
strato è quasi vuoto e va popolandosi con moderata sollecitudine. Si tratta di un campo di iniziative diretto a
rilanciare un progetto montessoriano svincolato dalle ossessioni della
riuscita, del successo, della scalata sociale, indirizzato invece all’autoliberazione
dei bambini. Seguire il bambino, come
suggeriva Maria, non significa inventarsi un’infanzia eterna e fissa,
metafisicamente pietrificata, bensì coglierne i mutamenti indotti, le influenze
dirette e indirette della società e della cultura vigente.
La coltivazione del narcisismo a cui sono oggi
pilotati i bambini e le bambine, la pretesa del godimento immediato e
replicabile all’infinito, la richiesta di prestazioni cognitive ed emotive
prederminate, la sollecitazione allo sgomitamento competitivo, possono essere
fruttuosamente sfidati da azioni di
contrasto montessoriano adottando una pedagogia sociale meno prona ai dettami
della globalizzazione neoliberista.
Ci prova in Francia Montessori 21 36, rete di scuole solidali per l’accesso
anche a chi non può permetterselo. È un primo passo. Educateurs sans Frontières 37, branca dell’AMI
[Association Montessori Internationale], sviluppa con la collaborazione di ONG
e di Organismi Internazionali, diversi progetti montessoriani in situazioni di
disagio, come Corner of Hope38 per rifugiati, in Kenia. In uno slum
a Mandawali, sobborgo di Delhi, opera la Alpha
Montessori School 39 che riceve sostegno finanziario da una
scuola montessoriana di San Diego in California.
Il parternariato con Organizzazioni non governative
occidentali si rivela spesso determinante, con i problemi e i limiti che
conosciamo. La tedesca Peter Hesse
Stiftung ha, tra l’altro, un ampio progetto montessoriano ad Haiti40 e non si nasconde le difficoltà. In molte Balwadis indiane, scuole dell’infanzia
dedicate a settori poveri della società, l’impostazione è decisamente
montessoriana41.
Una esperienza significativa avviata dall’Institut Supérieure Maria Montessori nella
banlieu parigina di Noisy-Le-Grand è presentata e discussa in un corposo
dossier Les enfants acteurs de leur développement 42.
Mi è successo in passato di conoscere direttamente
scuole dell’infanzia in contesti disagiati, a Mandalay, a Nablus, in San
Salvador, a Pristina, a Battambang, ad Asmara, a Da Nang, ad Harlem (NYC), ecc.
e ho pensato quanto sarebbe stato importante un pieno di Montessori a smuovere
le acque e subito dopo mi sono smentito da solo. Fa fatica ad emergere un progetto
montessoriano critico, impermeabile ai tentativi di arruolamento sotto i dogmi
efficientistici del neoliberismo, della autoimprenditorialità a tutti i costi,
del “sii start up di te stesso”.
CHILE |
Da questa
stratigrafia affiora una prima
diramazione interessante: l’homeschooling/scuola
parentale43 . Credo che se avessi dovuto sopportare i miei
amatissimi genitori anche per la mia formazione scolastica sarei sicuramente
scappato di casa (da scuola?). Questa è una affermazione riduttiva e non
scientifica, ma non completamente falsa. Un nuovo filone di mercato in crescita
esponenziale si sta aprendo per montessori
& c. tanto che il web è invaso, ad ogni latitudine, da una manualista
di tutoraggio quasi soffocante che non merita neppure il rimando in nota. Un
bricolage che trasformerà chiunque in edumprenditore
in tempi abbastanza veloci. Anche qui si mescolano genuine intenzioni di
rinnovamento educativo con il profumo di soldi facili.
Propaggini che raggiungono vasti settori di
popolazione di tradizione islamica residenti in
società multiculturali in cui una scuola domestica garante di formazione
religiosa e di inserimento sociale è un
obiettivo tranquillizzante rispetto alle scuole pubbliche.
In Francia il tema agita la politica, una attiva Union Européenne pour l’Enseignement Privé Musulman 44 si fa sentire. In Germania scuole
parentali di qualsiasi tipo sono illegali. Nei paesi anglosassoni le islamic homeschools proliferano e
abbondano guide e vademecum 45. C’entra qualcosa Montessori? In
qualche caso sì 46, ma in genere non è dato sapere.
Una seconda
diramazione riprende un tema controverso: Montessori e la religione. Lo riprende e lo risolve nella pratica
senza patemi. Scuole montessoriane cristiane47 scuole montessoriane
dell’ortodossia ebraica48, scuole montessoriane islamiche, molto prestanti ed espansive quest’ultime,
soprattutto negli Stati Uniti49.
MARIA MONTESSORI IN INDIA |
Una foto d’epoca ci propone Maria Montessori in India
ad Adyar, sobborgo di Chennai [Madras]. Un quotidiano ci informa che alcuni di
quei bambini e bambine si sono ritrovati decenni dopo50.
Bisognerebbe sentire dalla loro viva voce quale intreccio tra pratiche
religiose induiste, teosofia, cattolicesimo, nazionalismo si sono sedimentate
nel mondo indiano ricco di iniziative montessoriane. Un’ipotesi postcoloniale.
Le ramificazioni montessoriane non si fermano qui:
andrebbe indagato il rapporto con la tecnologia, il razzismo, le applicazioni
nell’educazione degli adulti, nei malati di Alzheimer, di autismo…
Ho compulsato con attenzione alcuni recenti studi
comparativistici 51 su educazione e globalizzazione. Montessori non compare, nel momento in
cui tutta la terra diventa
montessorabile. Forse gli autori hanno problemi di vista. Oppure significa che
questa espansione accelerata potrebbe essere solo una bolla, presto scoppierà e
gli entusiasmi dovranno placarsi e trovare altri traguardi. Il brand montessori resterà una tecnica
pedagogica amabile, giocosa, colorata, lontana però dal movimento di
liberazione che potrebbe innescare, estranea al carattere eretico che
l’infanzia molto spesso ha avuto.
note
1
2
Antigoni Papadimitriou [Ed.], Competition in Higher EducationBranding and
Marketing. National and Global Perspectives, 2017, PalgraveMacmillan. Di
grande interesse, anche se non dedicato alle scuole Montessori, soprattutto per
gli studi di area; Balcani, Qatar, Mozambico ecc.
Ulrich Ermann and Klaus-Jürgen
Hermanik [ed], Branding the Nation, the Place, the Product, 2018, Routledge. Non rivolto al mercato pedagogico, ma ricco
di spunti sui casi, tra cui segnalo Eataly e Tango argentino.
Insuperabile la finissima analisi di
Arjun Appadurai in Modernità in polvere,
2001, Meltemi, nel capitolo Consumo,
durata, storia
3
5
6
7
8
9
https://www.gomontessori.com/
10
11
12
Pag 31 Manuale pedagogia scientifica
Scaricabile qui: http://www.irre.toscana.it/bell/manuale_montessori_1935.doc
Sul
Manuale vedi:
E. Moretti, Recasting Il Metodo: Maria Montessori and Early Childhood Education in
Italy (1909-1926),
Cromohs, 16 (2011): 1-18, http://www.fupress.net/index.php/cromohs/article/view/13674/12739
13
14
15
María Celina Chavarría González, No todo lo que se dice Montessori lo es:
Decodificación de elemento esenciales en un mundo globalizado, in Revista Electrónica “Actualidades
Investigativas en Educación”, 2012, n. 2, http://www.redalyc.org/pdf/447/44723437002.pdf
16
Seguo l’impostazione che ha dato Marie-Laure Viaud in Les écoles Montessori dans le monde. La
diversité interne d’un reseau en expansion, in Revue internationale d’èducation, n. 76, décembre 2017.
L’ottimo lavoro è inficiato da una
svista imperdonabile: scambia l’esperienza avviata da Loris Malaguzzi a Reggio
Emilia per la pedagogia di una fantomatica
Emilia Reggia (sic).
17
18
19
20
21
22
vedi
il fondamentale Bringing Montessori to
America. S. S. McClure, Maria Montessori, and the Campaign to Publicize
Montessori Education di Gerald l. Gutek e Patricia A. Gutek, 2016, The
University of Alabama Press.
In
italiano il documentato:
Fabio
Togno, Maria Montessori va in America.
Una rilettura pedagogica di un incontro-scontro tra Attivismo pedagogico
italiano e Progressive
Education americana, in Rivista
Formazione Lavoro Persona, 2014, n. 10,
23
Emily Chertoff, The Great Montessori Schism, in The
Atlantic, 26.12.2012, https://www.theatlantic.com/national/archive/2012/12/the-great-montessori-schism/266217/
Una
storia critica del montessorismo americano:
Keth
Whitescarver, Jacqueline Cossentino, Montessori
and the Mainstream: A Century of Reform on the Margins, in Teachers College Record, N. 12, 2008, https://amshq.org/~/media/Files/Montessori-Education/History-Of-Montessori-Education/Montessori_Mainstream.ashx?la=en
24
Die
Anfänge der Montessori-Pädagogik in Deutschland
breve, ma densa ricostruzione storica,
25
Céline
Alvarez, une pédagogie «business compatible» di Laurence De Cock, in Mediapart.fr, 27.05.2017, http://ddm.joel.briand.free.fr/publi2/alvarez.pdf
Articolo completo qui: https://www.cairn.info/revue-du-crieur-2017-1-p-102.htm
26
House
of Flowers, http://mepoonline.org/education/montessori-program/
27
28
29
30
31
In un blog non a caso intitolato The male montessorian si discutono le
barriere di genere e si suggeriscono riflessioni anche attraverso bibliografie
ragionate, http://www.themalemontessorian.com/
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
Una scuola montessoriana per preparare montessorianamente
chi vuole aprire una homeschool montessoriana:
http://ageofmontessori.org/montessori-homeschool/
International
Center for Home Education Research Reviews, un blog
dedicato, http://icher.org/blog/
Uno studio di caso: Achmad Razi, Homeschooling: an Alternative Education in
Indonesia, in
International Journal of Nusantara Isla m,,
2, 2016
Una critica non superficiale:
Romualdo Portela de Oliveira, Luciane
Muniz Ribeiro Barbosa Neoliberalism as one of the foundations of
homeschooling, in Pro-Posições,
2017,2, dossier dedicato alla homeschooling
44
45
Islamic Homeschooling for Muslims
Worldwide
Sette passi per avviare la tua
homeschool islamica: http://www.fitrajournal.com/review-7-steps-to-start-your-muslim-homeschool/
46
profilo FB della indonesiana Islamic Montessori Homeschooling, https://www.facebook.com/groups/1676499489282219/?fref=nf
47
due tra le tante negli USA.
Una scuola montessoriana cristocentrica a Madrid:
In Libano: https://familymontessorioflebanon.com/about/
Una interessante tesi di laurea,
limitata come area di riferimento, ma importante per il metodo adottato:
Shamiemah Jassiem, Montessori
and Religious Education in Western Cape Preschools, 2016
https://open.uct.ac.za/bitstream/handle/11427/24462/thesis_hum_2017_jassiem_shamiemah.pdf?sequence=1
48
negli Stati Uniti,
in Israele
49
Islamic Montessori & Hifz Academy
Aya Montessori
Un approfondito studio di area:
Sanaa Riaz, New Islamic Schools Tradition, Modernity, and Class in Urban Pakistan,
2014, PalgraveMacmillan,
che discute del ruolo dell’educazione
montessoriana sulla soggettività islamica, pag 114 e sg.
51
Ad esempio:
Joseph
Zajda [Ed], Globalisation and Education Reforms.
Paradigms and Ideologies. 2018, Springer
Robert Aman, Decolonising Intercultural Education Colonial differences, the
geopolitics of knowledge,and inter-epistemic dialogue, 2018, Routledge
MacLeans A. Geo-JaJa
Brigham Young. Suzanne Majhanovich
[ed], Effects of Globalization on
Education Systems and Development. Debates and Issues, 2016, Sense
Publisher
Zaira Navarrete Cazales, Marco Aurelio Navarro Leal,
Globalización,
internacionalización y educación comparada, 2016,
Plaza y Valdés Editores
Catherine Nafti-Malherbe et Mikael
Palme [ed]
La
marchandisation de l’éducation In Esprit Critique, 1, 2017,
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