ANDARSENE
qualche frammento di performance
DAL FONDO
Di che nazione sei, amico?
Sono cittadino degli abissi. Scivolato in basso dalle onde. Il muro d’acqua.
Popolo sommerso e non salvato. Popolo liquido e liquefatto.
Ho memoria di me, del mio sospiro che sapeva di terra e d’arsura, di cammini sperduti e di speranze aguzze.
Un popolo di popoli gorgoglia qui sotto tra gli ultimi riflessi di luce e il buio dell’anima.
Ero in viaggio da mondi a mondi. Ora appartengo alla fratellanza delle esistenze marine.
[Recitar cantando con dulcimer]
Parliamo di Emigrazione:
Vanno via dall’Italia sparsi nel mondo dalle 250 alle 300.000 persone all’anno. Più quelli che se ne vanno di quelli che entrano.
Londra è la quinta città italiana: 300.000 italiani vi abitano.
Siamo erogatori di emigranti più che trasmigratori. Non solo cervelli in fuga. Molti fanno le pulizie, pizzaioli, scaricano cassette di pesce, camerieri ecc.
Siamo ai primi posti nella graduatoria dei paesi di nuova emigrazione. Prima dell’Afghanistan. Subito dopo Siria e Messico.
Aiutateci a casa nostra!
Le invasioni barbariche che fine hanno fatto?
9 agosto 1991.
Viene dall’Africa, dal Medio Oriente,
dall’Europa dell’Est, è musulmano…è povero quindi
è immigrato, straniero, clandestino, nemico, terrorista
Viene dall’Africa, dal Medio Oriente,
dall’Europa dell’Est, è mujsulmano…è ricco quindi
è turista, ospite, investitore, collaboratore, amico
L’emiro saccheggia l'Italia, compra il Pirellone a Milano,
l’Alitalia, Piazza Affari se l’è puppata lui, anche Valentino e Ferrè, è il
primo azionista della banca Unicredit, corrompe politici e
amministratori, ecc. ecc. ma è ricco.
I poveri fanno paura.
Il movimento dei poveri fa molta paura.
Dove non arrivava la Gestapo arrivavano i volenterosi collaboratori della svastica. In Polonia si chiamava Judenjagd-caccia all’ebreo. Primo Levi chi l’ha arrestato? I tedeschi? No, gli italiani che poi l'hanno consegnato ai tedeschi.
La caccia al “clandestino” non è ancora a quel punto, ma sta su un piano inclinato. Si sa dove comincia e non dove finisce. I fascisti di Generazione Identitaria che la praticano, lo sanno perfettamente e ne vanno orgogliosi.
NON TI ALLARMARE FRATELLO MIO
NON TI ALLARMARE FRATELLO MIO,DIMMI, NON SONO FORSE TUO FRATELLO?
PERCHÉ NON CHIEDI NOTIZIE DI ME?
È DAVVERO COSÌ BELLO VIVERE DA SOLI,
SE DIMENTICHI TUO FRATELLO AL MOMENTO DEL BISOGNO?
CERCO VOSTRE NOTIZIE E MI SENTO SOFFOCARE
NON RIESCO A FARE NEANCHE CHIAMATE PERSE,
CHIEDO AIUTO,
LA VITA CON I SUOI PROBLEMI PROVVISORI
MI PESA TROPPO.
TI PREGO FRATELLO, PROVA A COMPRENDERMI,
CHIEDO A TE PERCHÉ SEI MIO FRATELLO,
TI PREGO AIUTAMI,
PERCHÉ NON CHIEDI NOTIZIE DI ME, NON SONO FORSE TUO FRATELLO?
NESSUNO MI AIUTA,
E NEANCHE MI CONSOLA,
SI PUÒ ESSERE PROVATI DALLA DIFFICOLTÀ,
MA DIMENTICARSI DEL PROPRIO FRATELLO NON FA ONORE,
IL TEMPO VOLA CON I SUOI RIMPIANTI,
IO NON TI ODIO,
MA È SEMPRE MEGLIO AVERE UN FRATELLO.
NO, NON DIRMI CHE HAI SCELTO LA SOLITUDINE,
SE ESISTI È PERCHÉ CI SEI CON LE TUE FALSE PROMESSE,
MENTRE IO TI CERCO SEMPRE,
SARESTI STATO COSÌ CRUDELE SE FOSSIMO STATI FIGLI DELLO STESSO SANGUE?
ORA NON HO NULLA,
PERCHÉ IN QUESTA VITA NULLA HO TROVATO,
SE PORTO PAZIENZA NON SIGNIFICA CHE SONO SAZIO
PERCHÉ CHIUNQUE AVRÀ LA SUA RICOMPENSA,
IO E TE FRATELLO NE USCIREMO VITTORIOSI AFFIDANDOCI A DIO.
TEMPO SEI MAESTRO
TEMPO SEI MAESTRO
PER CHI TI AMA E PER CHI TI È NEMICO,
SAI DISTIUNGUERE IL BENE DAL MALE,
CHI TI RISPETTA
E CHI NON TI DÀ VALORE.
SENZA STANCARTI MI RENDI FORTE,
MI INSEGNI IL CORAGGIO,
QUANTE SALITE E DISCESE ABBIAMO AFFRONTATO,
HAI CONQUISTATO LA VITTORIA
NE HAI FATTO UN CAPOLAVORO.
SEI COME UN LIBRO, L’ARCHIVIO INFINITO DEL PASSATO
SOLO TU DIRAI CHI AVEVA RAGIONE E CHI TORTO,
PERCHÉ CONOSCI I CARATTERI DI OGNUNO,
CHI SONO I FURBI, CHI TRAMA ALLE TUE SPALLE,
CHI CERCA UNA SCUSA,
PENSANDO CHE TU NON LI CONOSCI.
VORREI DIRTI CIÒ CHE NON RENDE L’UOMO
UN UOMO
FINCHÉ SI STA INSIEME TUTTO VA BENE,
TI DICE DI ESSERE IL TUO COMPAGNO D’INFANZIA
MA NEL MOMENTO DEL BISOGNO TI TRADISCE.
OGNI GIORNO CHE PASSA, GLI ERRORI DELL’UOMO SONO SEMPRE DI PIÙ,
LONTANI DALLA PACE,
PRESI DA SATANA,
ESSERI UMANI CHE NON PROVANO PIETÀ
O UN PO’ DI PENA,
PERCHÉ RINNEGANO LA PACE
E HANNO SCELTO IL MALE.
SI CONSIDERANO SUPERIORI, FANNO FINTA DI NON SENTIRE,
GLI PIACE SOLTANTO APPARIRE AGLI OCCHI DEL MONDO.
QUANDO TI AVVICINI PER CHIEDERE AIUTO
NON OTTIENI NULLA DA LORO,
NON PROVANO NEANCHE UN MINIMO DISPIACERE,
PERÒ GENTE MIA, MIEI FRATELLI,
UNA SOLA COSA POSSO DIRVI:
NULLA È IRRAGIUNGIBILE,
SIA CHE SI HA TANTO O NIENTE,
TUTTO SI PUÒ RISOLVERE
CON LA FEDE IN DIO.
CIAO, CIAO
VITTORIA AGLI OPPRESSI
[in recitar cantando con arpa etiopica]
Questa poesia era nelle tasche di Tesfalidet Tesform, detto Segen, dal collo lungo. Migrante eritreo morto il giorno dopo il suo sbarco a Pozzallo, Ragusa, del 12 marzo 2018 dalla nave Proactiva della ong spagnola Open Arms, incriminata per soccorso.
Il medico degli sbarchi Vincenzo Morello del Ministero della Salute lo ha preso in braccio. Gli ho chiesto perché era in quelle condizioni e lui ripeteva Libia, Libia. Era stato diversi mesi a Bani-Walid uno dei campi di detenzione dei migranti, campi di atrocità.
Dove è slittata e si è impiantata la frontiera meridionale dell’Italia e dell’Europa. Esternalizzare le frontiere, si dice. Costi spaventosi, tra l’altro. Ne stiamo preparando un’altra in Niger. 400 soldati per 600 km di confine con la Libia.
Poesie e foto tratte da VITA
Diedi ordine di andare a prendere il mio cavallo dalla stalla. Il servitore non mi comprese. Andai io stesso nella stalla, sellai il mio cavallo e montai in groppa. In lontananza sentii suonare una tromba e gli chiesi cosa significasse. Lui non lo sapeva,e non aveva udito nulla. Presso il portone mi trattenne e chiese: "Dove va, il signore, ?". "Non lo so", dissi io, "purché sia via di qui, solo via di qui. Sempre via di qui, solo così posso raggiungere la mia metà". "Tu conosci dunquela tua meta?", chiese lui. "Sì", risposi io, "l'ho detto, no? Via di qui - questa è la mia meta. Franz Kafka, La Partenza, 1922, trad. di Giuliano Baioni, Mursia, 1983
La meta o Via di qui? Canto di vita:
I migranti non sono anguille, salmoni, rondini. Non è naturale emigrare.
Emigrare è una decisione. Per farlo sfidano frontiere, muri, recinzioni, deserti, mari, polizie, eserciti.
Affermano con i piedi, con le gambe un critica all’ordine del mondo, al disordine globale, al dominio. Ne contestano la giustizia. Un mondo immondo. Resistono.
E’ una resistenza prepolitica, infrapolitica, subpolitica. Chiamiamola come vogliamo. S-confinano, oltre-passano. E’ sempre stato così.
Quando partivano con gli zoccoli dalle valli del Piemonte, piccoli vetrai o minatori. Cantavano: 'ncaminà sun vers la Fransa 'ndua a jé la mia speransa. O s’imbarcavano a Genova montanari friulani e donne di servizio bresciane. Poi succedeva che la nave affondava con tutto il suo carico di vite. Era il 1906. 500 annegati. Sulle navi successive avrebbero cantato: E da Genova /il Sirio partivano,/per l'America, / varcare, varcare i confin./ Ed a bordo /cantar si sentivano/tutti allegri /del suo, del suo destin
Li muoveva allora e li muove adesso una protesta e un desiderio. La protesta contro una vita non degna e il desiderio di una vita degna.
Affermano il diritto alla fuga, il diritto ad andarsene. Come facevano gli schiavi delle piantagioni del sud degli Stati Uniti.
Partono, sono cittadini di una nazione, attraversano frontiere e non sono più niente. No, continuano ad essere cittadini indipendentemente dallo status legale. Agiscono da cittadini. Cittadini.
Se voglio andare in Eritrea ho bisogno del passaporto, del visto 50€ e del biglietto aereo Milano Asmara, 380€. Così se voglio andare in Bangladesh, ecc. cambia solo il costo del volo.
Per Tesfalidet Tesform detto Segen, no. Non solo gli è costata la vita, ma anche molti soldi, una sofferenza immensa nel deserto e sotto feroci carcerieri. A lui e ad alcuni milioni come lui- non è permesso quello che è permesso a me.
E’ una gerarchia sociale –per noi invisibile- che fa paura.
Nansen, norvegese, scienziato, esploratore polare, premio Nobel per la pace. Morto nel 1930. Aveva elaborato l’idea di uno speciale passaporto rilasciato dalle Nazioni Unite.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale: centinaia di migliaia di profughi vagano in Europa, a cui viene rilasciato il passaporto Nansen, identificazione non residenza. Ce l’avevano Chagall, Stravinskji, Nabokov ecc.
E’ una brutta idea?
Ho intervistato, chiacchierato, con una dozzina di africani che stazionano davanti ai supermercati di Torino. Ogni supermercato ha il suo. Su 11, solo uno voleva restare in Italia, gli altri volevano Andarsene, chi in Francia, chi in Svezia ecc.
Ma l’Europa è ferma a Il Piave mormorò: Non passa lo straniero
Ci sono 250 milioni di emigranti oggi sul pianeta. Tranquilli: Non siamo al centro del mondo. Solo una minima parte viene in Europa, si spostano nei paesi vicini, dal Malawi, dallo Zimbabwe al Sudafrica, dalla Siria al Libano [4 milioni di abitanti, 1,5 di profughi], dalla Birmania alla Thailandia, o lontani: haitiani in Cile, rotte SUD/SUD. Molti dopo un po’, vanno e vengono, andarsene e tornarsene. Fenomeno diffusissimo, si chiama Transnazionalismo. Guarda i romeni e le romene in Italia: c’è addirittura un’economia dell’andirivieni, del viavai. Lo possono fare. Hanno diritto ad avere diritti.
Ci sono due parole che cancellerei dal vocabolario dell’immigrazione: accoglienza e integrazione. Non ci sono per ora sostituti adatti, per cui le uso, ma con sospetto, con grande sospetto. Perché inducono una lettura o compassionevole o xenofobo/razzista. Prendiamoli tutti o scacciamoli tutti. Confondono i sentimenti di carità, o di odio, con le logiche di giustizia sociale.
Poi ci sono Las patronas che sanno cosa vuol dire andarsene.
Eccetera eccetera
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