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Notizie decentrate sulla Siria a partire da un incontro in libreria [Il ponte sulla Dora-Torino] un mattino di una domenica elettorale.

Numero 2   17 aprile 2018

a cura di claudio canal








 



Ali Safar


Sono già morto centomila volte
e non smetto.
Dio mio,
come mi lasci in vita?




  
traduzione di Caterina Pinto

  
Caro Ali Safar,
sei morto ammazzato dai mille bombardamenti, dalle mitragliatrici, dalle granate? Allora non conti niente. Tieniti la tua morte inutile.
Sei morto ammazzato da presunte armi chimiche autocertificate da Macron & c.? Allora ci servi a qualcosa. La tua morte ci piace.


Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!
diceva il Principe Antonio De Curtis, in arte Totò  














Ma, Putin è un agente della CIA?
-Vorrei bombardare qualche magazzino in disuso del tuo pupillo Assad.
-Bombardate fin che volete, ma non toccate i miei gioielli [le basi russe sulla costa siriana].
La società dello spettacolo ha qui i suoi massimi interpreti. Gli attori coordinano fra di loro le reciproche entrate in scena. Adesso tocca a me, domani a te.
Hanno tutti seri problemi in casa propria. Giocare alla guerra serve come al solito a farli dimenticare. La materia prima la offrono bambini, donne, uomini di Siria liberamente mandati all’altro mondo.

  
Esami di storia
Fra dieci anni si studierà l’odierna Guerra Mondiale Locale [GML] – sempre che non si trasformi nella Guerra Mondiale Globale [GMG], ché allora saranno gli scarafaggi a studiare la storia. 
Studiandola si scoprirà che l’Arabia Saudita, noto faro di democrazia e generosa foraggiatrice dello jihadismo universale di stampo sunnita, adesso risulta essere preziosa alleata di Israele [USA ecc.] con cui si schiera contro l’Iran sciita che non riesce a sconfiggere in Yemen
La Turchia, da decenni eccellente baluardo della NATO contro la Russia e nemica giurata della dinastia  Assad, adesso si appoggia sull’Iran medesimo, sostenitore di Assad e bestia nera degli USA, e con la Russia, protettrice sempre di Assad, pur di accaparrarsi un pezzo della Siria abitata dai kurdi, suoi acerrimi nemici sostenuti dagli USA non si sa fino a quando.                                La regione kurda di Manbij   è la prossima preda di Erdoğan che riceve 3 miliardi di euro dall’Unione Europea e Stati membri per fermare i profughi, in parte prodotti dai suoi bombardamenti. Pare che un po’ di questi soldi europei siano stati usati per acquisto di nuovi armamenti.

I futuri studenti incapperanno anche in personaggi minori come tale Macron che pur di far pubblicità ai suoi bombardieri Mirage  li esibisce operativamente sui soliti siriani. 

Scopriranno l’esistenza di un luogo dall’amabile nome di Sigonella in Sicilia da cui partono, per ricognizione? Per bombardamento?, aerei USA destinazione Siria. 
Il paese dei balocchi, l’Italia, si balocca tra il ni e il sì ma.

Non invidio gli studenti del 2030.





La popolazione kurda abbandona Afrin


OMAR HAJ KADOUR/AFP/Getty Images


occupata dall’esercito turco, il quale ha tranquillamente usato gas tossici e arruolato ex combattenti dell’ISIS




















Sotto il suo comando le truppe del Free Syrian Army, che hanno anche orrendamente violato il cadavere di una combattente kurda, Barin Kobani, di cui è giusto ricordare il nome e il volto:  







I liberatori saccheggiano i negozi. 
BULENT KILIC/AFP/Getty Images
















 


I potenti mezzi dell’esercito NATO turco 
OZAN KOSE/AFP/Getty Images













  
Quanti mercenari sono presenti in Siria?

Più elegantemente chiamati contractors, sono aziende private che vengono impiegate nei territori di guerra.  Un recentissimo rapporto del Pentagono  ne riconosce la presenza in funzione, si sostiene, di supporto alla truppe USA. Pare accertata la presenza della russa Wagner Group, una milizia privata da tempo su diversi fronti e impiegata anche come forza combattente.
Un giovane giornalista russo, Maxim Borodin, che stava investigando su cittadini russi morti in Siria probabilmente come combattenti “privati”, il 12 aprile scorso è precipitato dal quinto piano del suo appartamento a Yekaterinenburg.

















Meyrem Xan o Maryem Xan  o Myriam Khan[1909-1949]
È stata una importante Dengbêj, cantastorie kurda dalla voce meravigliosa.
Qui si possono ascoltare e scaricare dodici dei suoi canti.


 
Clémence Scalbert-Yücel,
The Invention of a Tradition: Diyarbakır’s Dengbêj Project
Ricostruzione precisa del significato politico attuale del ricorso alla tradizione da parte di kurdi di Turchia.



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