I due carabinieri
EDIZIONE DEL13.09.2017
PUBBLICATO12.9.2017, 23:58
Ho fatto delle ricerche: ho scoperto che gli antenati
dei due carabinieri che hanno violentato le ragazze americane (ma proprio
americane dovevano sceglierle? Se erano bielorusse, thailandesi o
nigeriane c’erano meno problemi) sono anche loro discendenti dell’africana Lucy
e delle successive migrazioni dall’Africa verso il resto del mondo, Italia
compresa.
Come recita l’inno Aiutiamoli a casa loro, scritto dal paroliere
Minniti, musica Salvini, Feltri, Adolf H., i due carabinieri verranno al più
presto rimpatriati in Kenia, Burkina, Gabon, a scelta, senza documenti,
rigorosamente vaccinati, due settimane di stipendio, una confezione di preservativi
e gli auguri di Mattarella.
La benemerita Ong NSF (Nei Secoli Fedele) il prossimo
anno renderà conto dell’avvenuta integrazione dei due militi nella società
africana (apprendimento della lingua e rispetto degli usi e leggi locali).
Non c’è bisogno invece di speciali indagini
storiografiche per svelare l’enigma: il comandante generale dell’Arma, gen.
Tullio Del Sette, non estraneo per conto suo alle aule giudiziarie, ha
pomposamente dichiarato: Pagheranno il disonore commesso! E, fremendo,
Comportamento indegno che infanga tutta l’Arma!
A piangere inebriata di sé e del disonore subito è
dunque l’Arma, la vera vittima. Non le due donne il cui dolore è per sempre.
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