MANO PESANTE
il nostro futuro?
Fa buio in Europa. L’ombra
nera che si distende sul continente
appanna, forse acceca il nostro sguardo ormai saturo di orrore. L’assedio di
Aleppo e le decine di migliaia di morti intrappolati, le quotidiane carneficine
irachene, per non parlar di altre necropoli, sono fuori del nostro campo visivo
e morale. Forse è inevitabile la nostra miopia, non siamo angeli. C’è perfino
il rischio che sbirciando lontano si riesca a avvistare il nostro futuro,
diononvoglia.
Filippine, quasi 100 milioni
di abitanti, da qualche mese ha un nuovo presidente Rodrigo Duterte, ex sindaco
di una importante città, Davao. Potrebbe diventare il politico modello dell’avvenire
del pianeta.
Noto come il Castigatore, Duterte è anticlericale,
in un paese a maggioranza cattolica e con una Chiesa molto potente, è
decisamente schierato per i diritti LGBT, è un critico convinto degli Stati
Uniti, in un paese ex fedelissimo, è disposto a trattare con gli insorti
comunisti, forse con le minoranze radicali islamiste. E’ anche un risoluto fautore della pena di morte e della
liquidazione manu militari della
malavita e del narcotraffico [Discorso di Duterte]
Per ogni narcotrafficante
ucciso è previsto un premio per la polizia, come ci informa il sito filippino
Gma News.
Sono quasi 300 gli spacciatori eliminati in questi due mesi e molti altri hanno
fatto la stessa fine grazie all’intervento di vigilantes e squadroni della
morte dedicati alla missione. Coprifuoco serale nelle strade di Manila per i
minorenni altrimenti rimossi di forza e detenuti nei posti di polizia, così per
gli ubriachi e per gli uomini che camminano a torso nudo
Jennelyn Olaires abbraccia il marito, Michael Siaron, ucciso,
con accanto un cartello con scritto Io sono un pusher. Noel Celis/ AFP
|
Queste esecuzioni sommarie hanno indotto decine di
spacciatori di strada a consegnarsi alla polizia nel timore di essere uccisi.
E’ l’effetto Duterte da esportare in giro per il mondo? Risolviamo
così la questione della criminalità e della droga? Quanto questa soluzione
è contagiosa, visti i tempi che corrono?
Possiamo gridare al
lupo al lupo, possiamo etichettare Duterte con la parola tuttofare di populista o anche peggio, possiamo
invocare i diritti umani. C’è il serio rischio che i nostri siano solo cimiteri
di parole. Abbiamo qualche buona idea sul come trasformare la paura e lo
sgomento ormai generalizzati in una domanda di giustizia e non di giustizieri?
Polizia e minori per strada Dondi Tawatao/Getty |
Sospetti in carcere a Manila Dondi Tawatao/Getty |
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