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LA VOCE DELL'ORGANO
concerto per voce recitante, soprano, organo e video
chiesa Gran Madre di Dio, Torino,

Luca Santavicca, voce narrante                           Simona Colonna,  soprano              
Saltata per diguido tecnico la registrazione del concerto, ecco parte della traccia narrante:
Organo costruito nel 1830 Eugenio Maroni Biroldi, riveduto da Giacomo Vegezzi Bossi nel 1880 e restaurato dalla ditta PIccinelli nei primi anni Settanta del Novecento. Ha due tastiere, una pedaliera e 2338 canne. E’ un organo storico, ma perfettamente in grado di produrre la musica di oggi e sicuramente anche quella di domani. Così succederà questa sera e non sarà un’impresa solitaria: in due brani si accompagnerà con la voce di soprano e con immagini in video.

1] Il primo brano, per organo solo, è intitolato Apparition de l’Eglise eternelle di uno dei più grandi musicisti del Novecento, morto nel 1992, Olivier Messiaen, noto per la potenza e novità del suo pensiero musicale e anche per essersi spesso ispirato al canto degli uccelli, di cui era studioso. Organista a Notre Dame a Parigi e ispiratore di molti compositori contemporanei. Forse adesso è un merlo che gorgheggia felice in qualche bosco francese. Apparition de l’Eglise eternelle l’ha scritto nel 1934, quando aveva 24 anni.
Una progressione di accordi su un ritmo semplice condotto dai pedali dell’organo. Un’opera enigmatica, costruita come una piramide o una cattedrale gotica con al culmine un grido. Una chiesa apocalittica.  
 http://www.youtube.com/watch?v=1vQLIeyLNbY  Marie-Claire Alain all'organo
2] Pari Intervallo per organo,  del musicista estone Arvo Part. Scritto nel 1976 in memoria di un amico da poco deceduto.
Una musica che non conduce chi l’ascolta da nessuna parte, se non dentro la musica stessa. Poche note che scivolano su se stesse.
http://www.youtube.com/watch?v=HzNlJv6ugGg&feature=related quartetto di saxofoni Amstel quartet
3] La muerte del angel di Astor Piazzolla, anch’egli morto, come Messiaen, nel 1992. Adattamento per organo e voce recitante, con i versi della poeta argentina Alejandra Pizarnik:
Vida, mi vida, déjate caer, déjate doler, mi vida, déjate enlazar de fuego, de silencio ingenuo, de piedras verdes en la casa de la noche, déjate caer y doler, mi vida.

Vita, vita mia, lasciati cadere, lasciati dolere, mia vita, lasciati cingere di fuoco, di silenzio ingenuo, di pietra verde nella casa della notte, lasciati cadere e dolere, mia vita.
http://www.youtube.com/watch?v=ACMTpSqg8wQ Martha Argerich con  Eduardo Hubert, Gabriela Montero, Alejandro Petrasso
4] Del polacco Henryk Mikołaj Górecki O domina Nostra – Meditazione su Nostra Signora di Jasna Gora op. 55, per soprano e organo, scritta nel 1985. Video sulle Madonne Nere.

Si tratta della Madonna nera di Cestochova,  cui l’autore applica queste parole:

O Domina nostra
Claromontana
Victoriosa
Regina nostra Maria
Sancta Maria ora pro nobis
O Nostra Signora
della chiara montagna [Jasna Gora] -
Vittoriosa
Regina nostra – Maria
Santa Maria, prega per noi
Una musica geometrica e contemplative. Ipnotica come una visione. In qualche modo tellurica come è il mistero delle Madonne Nere, diffuse principalmente in Europa e oggetto di un culto molto intenso e radicato.
Gorecki è morto il 12 novembre scorso.
http://www.sheentv.com/view/ztrj7068g/o-domina-nostra-cnd/ versione laboratorio di danza di Nacho Duato
5] Mauricio Kagel, morto nel 2008, nato a Buenos Aires, ma trasferitosi in Germania a 25 anni. Musicista iconoclasta, sovversivo, ironico. Diceva: “Dubitare di Dio – credere in Bach”. Oggi viene eseguito Raga, il primo, brevissimo, di otto brani per organo dal titolo Rrrrrrr…
Raga è una forma compositiva indiana.
http://www.youtube.com/watch?v=Eh3pUGXviNQ: versione per violino e pianoforte 
6] Gran Madre, di Claudio Canal, è una interpretazione visiva e musicale dell’architettura di questa chiesa, dei molti sguardi con cui può essere guardata e meditata. Per video, organo e strumentini.

7] Scrive Claudio Canal: “Ho incontrato molti anni fa la musica di György Ligeti, Non si trattava di suoni ma di macchie. Era lo spartito di Volumina per organo, composto nel 1961/62. Grafismi in ebollizione, lunghe strisciate nere e non una nota come noi la conosciamo. Mi ci volle del tempo per riprendermi. Alla fine fu un amore incondizionato. Scrive György Ligeti : “L’organo destò il mio interesse a causa della sua ricchezza di possibilità timbriche ancora inesplorate, ma anche, e soprattutto, a causa delle sue deficienze: la sua goffaggine, la sua rigidità e spigolosità. Questo strumento somiglia a una gigantesca protesi. Ero curioso di scoprire come si sarebbe potuto imparare a camminare di nuovo con questa protesi”. Il musicista, di origini transilvane, è morto a Vienna nel 2006.
http://www.youtube.com/watch?v=Eh3pUGXviNQ interpretazione di Karl-Erik Welin
http://www.youtube.com/watch?v=MoA7vgEgxHg interpretazione di Patrick Ledergerber
8] Mutationes  numero 2 è una composizione di Petr Eben, straordinario musicista di Praga, poco noto in Italia. La sua ricca e variegata produzione assimila musiche antiche, come il gregoriano e l’avanguardia. E’ morto tre anni fa.
9] Miserere di me, il testo di Alda Merini, è tratto da Magnificat. Un incontro con Maria, pubblicato nel 2002. La musica è stata composta da Claudio Canal nel 2003.

Io sono la donna di Dio,
Colui che ha baciato le carni
della mia stoltezza
col fuoco del Suo Amore
e le ha rese incandescenti.
Io sono l’Amante di Dio,
colei che Lo ama
e che in Lui trasmigra
come una foglia.
Miserere di me,
che sono caduta a terra
come una pietra di sogno.
Miserere di me, Signore,
che sono un grumo di lacrime.
Miserere di me,
che sono la tua pietà.
Mio figlio,
grande quanto il cielo.
Mio figlio,
che dorme sulle mie gambe.
Mio figlio,
che non è più vivo.
Miserere di me,
o universo,
egli era la punta di uno spillo
l’ago supremo della mia paura.
Miserere di me
che sono morta con lui.
Miserere della mia grandezza,
miserere della mia stanchezza,
miserere della misericordia di Dio.

 





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