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Visualizzazione dei post da ottobre, 2010
Newsletter 10/2010 a cura di claudio canal                               un modesto notiziario per un paese incerto fin dal nome il prossimo 7 novembre ci saranno le elezioni  in Birmania/Myanmar.  Dopo vent'anni. Dopo quelle vinte nel 1990 dalla Lega Nazionale per la Democrazia-NLD  la cui leader era ed è Aung San Suu Kyi. Le elezioni del 1990 erano le prime, dopo trent'anni di dittatura del generale Ne Win.  Le elezioni costituiscono  dunque un fatto eccezionale nella storia recente del Paese. Sarebbe un bel confronto politico se: - Aung San Suu Kyi  fosse stata ammessa. Con la scusa che è in stato di detenzione e di essere stata sposata con uno straniero [l'inglese Michael Aris, morto nel 1999] le è stata vietata l'eleggibilità - la Lega per la Democrazia - NLD  non avesse, per la ragione esposta sopra, deciso di boicottare le elezioni, non partecipandovi - un gruppe...
L'alfabeto delle notti C'è sempre qualcosa di inatteso quando si pensa ad Haiti . Per me era stata, tanti anni fa, la lettura di questo libro - oggi riedito da Derive Approdi - a farmi rovesciare la mia idea della storia.  Da quell'isola veniva la modernità come affermazione del diritto all'uguaglianza. Oggi Haiti sembrerebbe solo un coagulo di disgrazie.  Invece vi fermenta la poesia,  anche nella forma del romanzo. Quella che segue è la recensione al libro di Jean-Euphèle Milcé , L'alfabeto delle notti ,  Gorée, 2010, pagg. 171, trad. di Andrea Ughetto, che ho pubblicato su Il Manifesto del 23 ottobre 2010. Haiti è un’isola sperduta nell’oceano della nostra fantasia. Dalle sue bocche vengono solo rumori di sventura che raccontano la loro pena. E noi restiamo immemori del capovolgimento della storia che lì si è compiuto per la prima volta duecento e più anni fa quando gli schiavi africani deportati scardinavano l’ordine schiavistico che li regolava op...

MIGRANTI IN CINA E IN ISRAELE

lettura pubblicata nel numero di ottobre 2010 sulla  Newsletter dell'Osservatorio sull'Immigrazione in Piemonte, www. piemonteimmigrazione .it/ newsletter .htm Nel nostro immaginario le “comunità segregate/separate” [ gated communities ] ci rimandavano ad una ingegneria urbanistica pensata per i ceti ricchi che si autoisolavano e si separavano dal resto della città per “difendersi” e per rafforzare la propria identità di ceto privilegiato. Una specie di medievali “borghi fortificati” ossessionati dalla “sicurezza” e nello stesso tempo segnali di una crisi profonda dell’idea di città come luogo indifferenziato di abitabilità e circolazione. In Cina oltre alle gated communities per benestanti sono state costruite comunità recintate per poveri ovvero per migranti dalle campagne che affluiscono in città alla ricerca di una condizione migliore. Attorno a Pechino sono sorte 16 di queste sub città che si chiudono di notte e le cui entrate e uscite sono controllate da personale ...

IRAQ E VIETNAM

La Stampa, 20 08 2010 Era la fine di agosto e Obama annunciava l'immediato ritiro delle truppe americane dall'Iraq. Tutti contenti, è finita la guerra. Poi è piombato il silenzio, rotto spesso dallo scoppio di un'auto bomba nel centro di Baghdad o da qualche altra parte. Una guerra che ha fatto delle fandonie la sua forza. Cominciamo  dalla fine. Restano 100.000 soldati USA in Iraq, di cui una parte considerevole  Forze Speciali che continueranno a combattere sul campo, come è già successo, il resto Contractors ovvero, realisticamente, mercenari o, se vogliamo essere più fini, appaltatori . Vale a dire  privati che svolgono le più diverse funzioni di " sicurezza". Era stato Bill Clinton il primo ad utilizzarli. Nella sostanza: lo Stato trasferisce  alcune importanti funzioni pubbliche a privati che operano in genere in regime di monopolio e subiscono scarsissimi controlli e di cui non c'è la conta dei morti e dei feriti. Chi si ricorda più, ad esemp...