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ANA BLANDIANA



Poeta profondamente romena e dunque universale.

"La poesia è ciò che mi ha dato, come un sesto senso, la sensazione della presenza dell'altro nel mondo circostante. L'altro mi guarda dalle pietre, dalle piante, dagli animali, dalle nuvole, un altro che solo nei momenti di grande stanchezza si chiama nessuno”

Il suo nome in realtà è Otilia Valeria Coman, nata a Timişoara nel 1942, coraggiosa dissidente durante il regime di Ceauşescu:
Sufficiente a me non sono mai stata,
sempre in bilico come un frutto da un ramo al vento


Alla Blandiana ho dedicato una performance musicale e testuale, presentata al Circolo dei lettori a Torino e al Salone della Provincia ad Alessandria
Ho interpretato al pianoforte musiche di Liana Alexandra, Şerban Nichifor, Violeta Dinescu oltre a brani miei composti su testi della Blandiana stessa.

Un tempo gli alberi avevano occhi,
posso giurarlo,
so di certo
che vedevo quando ero albero,
ricordo che mi stupivano
le strane ali degli uccelli
che mi sfrecciavano davanti,
ma se gli uccelli sospettassero
i miei occhi,
questo non lo ricordo più.
Invano ora cerco gli occhi degli alberi.
Forse non li vedo
perché albero non sono più,
o forse sono scivolati lungo le radici
nella terra,
o forse,
chissà,
solo a me m'era parso
e gli alberi sono ciechi da sempre...
Ma allora perché
quando mi avvicino
sento che
mi seguono con gli sguardi,
in un modo che conosco,
perché, quando stormiscono e occhieggiano
con le loro mille palpebre,
ho voglia di gridare - ­
Cosa avete visto?...


Ion Panaitescu
Un inserto particolare è stato dedicato alla presenza degli angeli nella poesia romena del Novecento .

Nella edizione di Alessandria suonava con me il giovane violinista romeno Alex Leonte.



Alexandra Nechita








Di Ana Blandiana sono disponibili in italiano: Un tempo gli alberi avevano occhi, testo romeno a fronte, traduzione di B. Frabotta B. e B. Mazzoni, Donzelli editore, 2004: antologia di poesie straordinarie; Progetti per il passato e altri racconti, traduzione e postfazione di Marco Cugno, Anfora, Milano, 2008: racconti di stampo
surrealista.





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