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GRINZANE, AGAIN

Premio Grinzane: Festa della Vendemmia, pigiano, da sinistra, presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso, assessore cultura comune Torino, Fiorenzo Alfieri, redattore capo di Repubblica, in primo piano il patron/padrone Giuliano Soria


Le cronache di questi giorni ci dicono che in lizza per acquisire i residuati del Premio Grinzane c'è, oltre al Premio Capalbio [ www.fondazioneepoke.org/capalbio.htm], anche la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d'Alba [ http://www.fondazionemariolattes.it/ ]. Si è in attesa del bando indetto dal curatore fallimentare del luna park Grinzane.
Cosa pensarne? La Fondazione Mario Lattes è dedita alla promozione culturale in memoria di Mario Lattes [1923-2001], figura molto interessante di artista, intellettuale, editore, di Torino. La sua storica libreria in via Garibaldi ospita adesso un negozio di gadget giapponesi. Ma questo è un altro discorso.



Mario Lattes: Studio per giochi infantili, 1982
La rivista che promosse negli Anni Cinquanta, insieme ad altri particolari figure di intellettuali torinesi, come Oscar Navarro, Albino Galvano e Vincenzo Ciaffi, non è un reperto archeologico, può ancora oggi essere letta con molto interesse.
Si può dunque sperare che il barnum Grinzane vada in buone mani.


Quello che non si può sperare, perché già avvenuto, è che le responsabilità politiche e amministrative di chi doveva controllare, e non l'ha fatto, siano discusse pubblicamente.


Come raccontava il compianto David Foster Wallace:


Due giovani pesci nuotano insieme. Incontrano un pesce più vecchio che nuota in direzione opposta. - Buongiorno ragazzi, com'è oggi l'acqua? - fa il vecchio. I due continuano a nuotare un po', perplessi. Poi uno dei due dice: - E che diavolo è l'acqua? -


E che diavolo è la responsabilità?
Assessore regionale alla cultura, Gianni Oliva, e Giuliano Soria


Ho dedicato al Grinzane una performance andata in scena in aprile e giugno.
Si presentava come segue:
Il Grinzane non e' uno scandalo, e' uno stile di potere. Sintesi perfetta di una politica che considera la cultura un gadget da offrire ai turisti o uno spot di cui misurare ogni volta "ricadute" in termini di immagine e di soldi. Ancora meglio se immagine e soldi tornano ai promotori dello spot medesimo.
Attorno al Grinzane e al suo padrone [patron, per i palati fini] facevano ressa il fior fiore della politica, della cultura, dell’imprenditoria torinese e piemontese.
C’è voluto un giovane “extracomunitario”, “clandestino”, “abbronzato”, per far crollare il Castello di Grinzane che assessori, presidenti, consiglieri, sindaci, intellettuali, giornalisti, banchieri, imprenditori… frequentavano con il sorriso sulle labbra, felici dello spettacolo che davano.
A quelli che fingevano di non vedere, a quelli che gli andava bene così, a quelli che sgomitavano per arraffare almeno le briciole è dedicata la
Cerimonia di consegna del
Premio Crinzane 2009
a Nitisch
talento emergente
delle isole Mauritius

per un CATALOGO delle performances vai a :



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