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RESTIAMO UMANI 3

 RESTIAMO UMANI 3

   Gerico dell'antichità

    Gaza della contemporaneità

 

  

Allora il popolo urlò e squillarono le trombe; appena il popolo udì il suono della tromba proruppe in un possente urlo di guerra e le mura crollarono; il popolo attaccò la città, ciascuno dritto davanti a sé, e conquistarono la città. Votarono all'anatema, passando a fil di spada tutto ciò che vi era in città: uomini e donne, ragazzi e vecchi, buoi, pecore e asini.                                                                                            Giosué 6, 20-21

 

Allora prendemmo tutte le sue città e votammo allo sterminio tutte le città, uomini , donne e bambini e non ne lasciammo sopravvivere nemmeno uno. Ci prendemmo in bottino solo il bestiame e le spoglie delle città, che avevamo conquistate.

                                                                                                     Deuteronomio 2, 34-35

 

No, Netanyahu, non devi trarre ispirazione da questi stermini biblici per trovare conforto. Non è YHWE che ti sta spronando. La carneficina che stai praticando è solo tua, della tua invasata gang di governo e di chi vi applaude. I massacri che la Bibbia esaltandosi racconta non sono mai avvenuti [in confidenza, gli Israeliti non sono mai andati in Egitto né tornati…]. Gerico era già un rudere quando, dice il racconto, colui che ha “fermato” il sole, Giosué, l’avrebbe assalita a suon di tromba. Era un modo omerico usato dai narratori biblici per rinsaldare una fede molto etnica. Chiedi ai tuoi archeologi. Uno per tutti, Israel Finkelstein, abita a due passi da te, a Tel Aviv.


Forse l’hai capito anche tu che per ogni bomba che polverizza Gaza, ce n’è una che centra (simbolicamente) Israele e rade al suolo quel po’ di riguardo che riusciva ancora a suscitare e rende disgustoso il suo stare tra le genti. Proprio quello che voleva Hamas

Stai procedendo alla decimazione della popolazione gazawi. Un miliziano di Hamas liquidato ne trascina con sé altri 100...500…ignari abitanti, donne e uomini, neonati inclusi. Neppure fucilati alla schiena uno a uno i miliziani , più prosaicamente abbattuti dall’alto.

 

Ma il pogrom  di Hamas del 7 ottobre, dici? E’ stato un perfetto pogrom, spietato come quelli europei che abbiamo dimenticato.  Hamas l’ha preparato e condotto con l’efferatezza di chi pensa che la Palestina vada completamente ripulita dagli ebrei. Gli gira per la testa la versione estremista di Dio vi diede la vittoria a Badr, mentre eravate deboli [Corano, III, 123], confermata nel XX secolo dal palestinese ‘Abdullah Yusuf Azzam quando esaltava i piccoli mujāhidīn afghani protetti dagli angeli del cielo contro i reparti corazzati sovietici. 

Forse c’è anche qualche accreditato testo che impone di sgozzare, con o senza angeli festanti, gli “infedeli” innocenti soprattutto se ballano nel deserto o dormono nei loro letti. Non so se un'ingiunzione del genere l’abbia scritta nella suite della sua residenza al Four Seasons Hotel di Doha in Qatar Ismail Haniyeh, leader di Hamas. Da come esultava allo scorrere delle immagini del pogrom  prostrandosi poi con lo staff a ringraziare Dio, potrebbe anche essere.



 



[Ma alla periferia di Doha non c’è la più grande base militare USA dell’area mediorientale? Qui le mie inesistenti certezze geopolitiche si sfracellano al suolo]

 

A te, Netanyahu, basta un rapido briefing coi tuoi generali o un whatsapp tassativo e la imponente macchina tecnologica di guerra si mette in moto, anonima e impersonale (quasi). Nella testa ti martella una antica nenia che da più di un secolo canta e ricanta dentro di voi leaders israeliani e si trasmette come un tesoro nascosto che adesso si rende miracolosamente a portata di mano: Sono per il trasferimento obbligatorio. Non ci trovo niente di immorale, diceva David Ben-Gurion, padre della patria, 1938. Altri l’avevano autorevolmente preceduto, molti lo seguiranno definendo i particolari. Si può dire che sia stato di fatto l’unico vero orizzonte strategico dei governi israeliani per i palestinesi? Tradotto: che se ne vadano dai loro fratelli arabi, c’è un mare di spazio laggiù. Abbiamo con chi rimpiazzarli. 

Col bastone ne avete cacciati decine di migliaia, la carota mai vista. Solo che i cari ”fratelli” li hanno relegati in ghetti tremendi definiti campi profughi e lì ancora stanno nipoti e pronipoti e si fanno domande. 300.000 in Libano divisi in 12 ghetti, dove le fazioni avverse spesso si scannano, qualche “fratello” li ha trucidati massicciamente [settembre (nero) 1970, Giordania] altri, dal 1953 a Jenin in Cisgiordania, li espongono alle vostre vessazioni per giocarseli sul piano della propaganda politica. Sottile e inumana tecnica dei “fratelli” per far impazzire gli esuli palestinesi. 


[A
Jenin chi ricorda ancora Juliano Mer Khamis, 100% palestinese 100% ebreo?] 



Hamas gongola, Netanyahu, Hamas è Maestro di Morte, traduce la propria in Martirio e quindi in Paradiso garantito, in dovere messianico quella degli infedeli, ebrei soprattutto. Temo le somiglianze fra il tuo governo e Hamas, la vendetta è il vincolo che vi guida, la disumanità il sentimento che vi nutre.

 

Come finirà il supplizio non so. Si salverà qualche ostaggio dai tagliagole e dalle bombe amiche? Ci sarà un governo fantoccio a Gaza? Di quanto si restringerà il recinto  di residenza per i gazawi sopravvissuti? Otterranno totale via libera gli squadroni della morte dei coloni in Cisgiordania o sarà ancora la dittatura militare a domare i palestinesi recalcitranti? Hamas e Jihad Islamico Palestinese  troveranno a Doha o a Damasco sostegno e inventiva per i prossimi pogrom  o qualche ayatollah & C. darà inaspettatamente il via ad una soluzione finale?

Non so neppure cosa toccherà a te, Netanyahu. Sarai il nuovo Condottiero che guiderà le sorti radiose di Israele o lo schlemiel da mettere in disparte al più presto?

 

Una sola cosa so, che sarebbe meglio per tutti, veramente tutti,  spezzare il ciclo delle vendette forzate e aprire orizzonti di speranza almeno per le prossime generazioni. 

Belle parole, lo so. 

Non essendo capace di fare altro, ho riletto un libro che è una fonte fresca per risciacquare le idee e farsene spuntare delle nuove. Contiene gli articoli di uno zaddik morto a Gerusalemme quasi settant’anni fa, Martin Buber. Nella versione italiana si intitola Una terra e due popoli. Sulla questione ebraico-araba, edito da Giuntina nel 2008. 

Quando sarai recluso nella prigione dei corrotti, leggilo e fallo leggere, Benjamin.

 

[C’è un kibbuz strapieno di bambine e bambini, israeliani e palestinesi, che corrono, qualche volta se le danno, poi di notte sognano gli stessi sogni. Il kibbuz sta nell'unico Paradiso]





Commenti

  1. ...ho letto tutto: anche senza avere abbastanza conoscenza e cultura in merito, mi ritrovo in sintonia con quanto scrivi, ho ammirazione e rispetto per quanto siano vaste le tue e mi piacerebbe avere occasione di approfondire con te. Sei sempre una fonte preziosa di riflessioni. Grazie ed a presto, nanni

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  2. Non ho molto da dire. Convengo e ti abbraccio. Paolo Griot

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