claudio canal
Vi ringrazio per il vostro aiuto. Pregherò per voi giorno
e notte, chiedendo al Signore di perdonare i grandi peccati che avete commesso
nei confronti del popolo e del paese. Il Signore è misericordioso e vi
perdonerà. Quanto al denaro, l’ho dato alla chiesa che frequento.
Il
grande peccatore è il “Piccolo Padre” Iosif Vissarionovič Džugašvili detto
Stalin. A mandare questo biglietto
Marija Judina, come racconta Šostakóvič. Era stato il Concerto per n. 23 in La Maggiore K 488 di
Mozart a emozionare Stalin che l’aveva ascoltato alla radio, Judina al
piano. Ebrea di origine poi convertita all’ortodossia. Adorata dal pubblico, si
presentava ai concerti con una palandrana nera e scarpe da ginnastica. Su molti argomenti sono d’accordo con il
Partito Comunista Russo – ma non posso esserne membro a causa delle mie
convinzioni ideologiche e religiose aveva risposto a un questionario quando
insegnava al conservatorio. Con l’amico e collaboratore Michael Bakhtin era
andata in avanscoperta di Rabelais, di Dostojevski e sapeva dunque che i testi,
musicali o letterari, sono un deposito di significati multipli e che il
processo interpretativo consiste nel rispondere a domande inedite non nel
fotocopiare. Quando il collega Henryk
Neuhaus le chiese ad un concerto perché avesse suonato così forte, Judina aveva
risposto Ma siamo in guerra! Suonava
alla radio di Leningrado durante l’assedio tedesco durato due anni e mezzo e
quasi un milione di civili morti, moltissimi di fame. Alla stessa radio un’altra artista, Olga Berggol’c, leggeva ogni
giorno poesie per sbigottire lo strazio di una cittadinanza esangue. E da
ogni finestra la morte guarda, aveva
scritto Anna Achmatova.
L’interpretazione
di Judina della Hammerklavier Sonata
di Beethoven o del Concerto secondo il
gusto italiano di Bach è
immediatamente riconoscibile come solo succede a coloro che hanno aperto nuovi
orizzonti, come Glenn Gould o Rosita Renard. La sua trepidante lettura musicale
si accompagnava all’attenzione per la contemporaneità, sia russa sia
occidentale. E’ in intensa corrispondenza con Adorno, Boulez, Stockhausen,
Nono. Il suo repertorio prevede Alban Berg, Igor
Strawinskij, Olivier Messiaen, Anton Webern, Arnold Schönberg oltre agli esponenti dell’avanguardia russa. Formalisti spregevoli per la
nomenklatura di partito. Se è il caso guarnisce i suoi concerti con poesie dell’amico
Boris Pasternak, premio Nobel e “indegno” sovietico.
Questa
prospettiva rovesciata la ricava
dall’amico e guida spirituale Pavel Florenskij, matematico, fisico, filosofo,
teologo ortodosso, elettrotecnico e poeta, che le scrive: E’ triste che Lei non riesca ancora a trovare se stessa e viva con un
ritmo così malandato. In me…si fanno sempre più vistosi gli stili e gli
atteggiamenti della mia infanzia, cioè lo stare con Mozart e in Mozart…cioè
nell’infanzia paradisiaca [dove c’è]
la difesa contro le tempeste. Lettera del 20 aprile 1936, dal gulag delle
isole Solovki, un anno prima di essere fucilato come nemico del popolo e
trotskista.
Giuseppina
Manin [Complice la notte, pagg. 227,
Guanda ed., 2021, €18,00] ricostruisce con una narrativa sciolta e nitida la
vita e il complesso ambiente musicale e religioso attraversato da Marija Judina
[1899-1970]. Preceduta nel 1988 dal saggio di Giovanna Parravicini, Marija Judina più della musica [La Casa
di Matriona].
Su YouTube è possibile trovare sue esecuzioni originali.
L’editrice Contrechamps di Ginevra ha pubblicato nel 2020 un importante libro che contiene una cospicua corrispondenza di Judina:: "Maria Youdina, Pierre Souvtchinsky. Correspondance et documents (1959-1970)", traduzione e cura di Jean-Pierre Collot, con due CD contenenti rare incisioni.
in aggiunta:
Ol'ga Berggol'c, Diario proibito, la verità nascosta dell'assedio di Leningrado, trad. Nadia Cicognini, Marsilio, 2013
Marina Drozdova, A lezione da Marija Judina, La Casa di Matriona, 2019 [che non conosco]
in rete
MUGI Musik und Gender im Internet, ampia voce in tedesco e inglese, di Marina Lobanova
in Il Sussidiario.net 2010 intervista a Pietro Rattalino su Judina, e altri articoli dedicati
sintesi di una tesi di dottorato di Rosa Stella Cassotti presso l'Università di Bari sul Circolo di Bakhtin e Marija Judina [in inglese]
P. Bannister, Sermonizing rant or visionary spirituality_ Sofia Gubaidulina and Maria Yudina, 2010
su you tube o su altre piattaforme ci sono parecchie incisioni di Judina, alcune tecnicamente non perfette. Da Bach a Webern, a Šostakóvič.
In inglese la traslitterazione è Yudina
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