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POSTILLE DI MAGGIO





6 maggio 2019

Mi sono venute due postille:

1. la giunta municipale romana, Raggi ecc., assegna ad un gruppo di generaloni 3 stelle, 5 stelle fra poco, la direzione di importantissimi settori amministrativi con l’idea, suppongo, che loro sì che sapranno come renderli finalmente efficienti.
C’è qualche storico che vuole prendersi la briga di spiegare ai solerti amministratori che da Adua, a Caporetto, alle reni alla Grecia, all’aggressione all’Unione Sovietica, gli alti comandi sono stati la classe dirigente più sgangherata mai vista in Italia, che pure non brilla. Lo stesso studioso o studiosa racconti cosa  è successo l’8 settembre 1943: generalissimi e colonnelloni in fuga precipitosa per mimetizzarsi tra i civili invece di organizzare la resistenza ai nazisti. Super capaci invece in Libia, in Etiopia, nei Balcani a far pulizia etnica e sterminio dei civili.  
Un assessorato della Memoria non guasterebbe.

2. non mi entusiasmano gli indignados del Salone del libro che, senza volerlo, fanno promozione planetaria ad una sfigatissima casa editrice che ha pubblicato la biografia del ministro di polizia, la quale editrice benedice il colto e l’inclita. Al decantato Salone hanno sempre fatto mostra di sé editrici fascistissime, come AR di Franco Freda [chi conosce le vicende delle Stragi di Stato sa di chi parlo], Settimo Sigillo, All’Insegna del Veltro, la neonazista Novantico ecc. Sono cambiati i tempi, dici? Allora ancora di più pensarci prima era meglio, mettere le mani nel verminaio denominato Salone del libro era ottimo, stabilire regole non solo di mercato era magnifico.

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