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La ordinaria vita prima dello sterminio:  Varsavia


ancora, Polonia e Lituania

la vita di Vanda Maestro prima di essere arrestata dai fascisti in Val d'Aosta insieme a Primo Levi il 13 dicembre 1943. Nella sua Relazione il prefetto Cornazzi scrive: non essendo risultati atti a loro carico sono stati inviati al campo di concentramento di Carpi [Fossoli]. Vanda Maestro non farà più ritorno da Auschwitz.

I bambini [15.000] razziati dalla polizia francese e consegnati per la deportazione ai tedeschi. I loro volti, prima.


Il quartiere ebraico a Roma. Prima della razzia del 16 ottobre 1943. 1023 furono deportati ad Auschwitz.  Soltanto 16 di loro sopravvissero.
Secondo il questore Caruso I delatori venivano pagati a percentuale sui beni sequestrati agli arrestati.. Il capo della polizia aveva disposto una percentuale del 25/30% poi abbassata al 20% perché erano tali e tante le delazioni che il prezzo del tradimento era stato colpito da una sorta di inflazione dovuta alla sovraproduzione.
Nessuno ha visto, neanche Pio XII, che stava a due passi. In realtà sapeva cosa stava succedendo, ma aveva altro cui pensare.

Una delle tante "partenze" per i lager nazisti. Questa avvenuta in Grecia, a Larissa, con l'appoggio convinto della polizia greca.

Qualche esempio delle migliaia di Delazioni:
Giorni fa ebbi occasione di fare una scappata a Viareggio per vedere un concerto da me organizzato ed ebbi l’occasione di vedere tra gli spettatori ebrei la famiglia Volterra al completo. Non c’era la legge che imponeva l’allontanamento dalle spiagge per gli stranieri ed ebrei?
A proposito dell’ebreo grand’uff. Cesare Sacerdoti, egli ha al suo attivo molte note e provate azioni, ognuna delle quali basterebbe per eliminarlo, mentre invece forma a tutt’oggi un pilastro cardinale del sistema ebraico massonico triestino
La Divisione di Polizia Politica, facendo seguito ad una lettera anonima, dic. 1941: Da fonte fiduciaria viene riferito che a Falconara Maritt. Un ebreo, tale Fornari Mario, avrebbe potuto installare in casa sua l’apparecchio telefonico facendolo intestare al nome della donna di servizio” trasferitosi a Modena, arrestato dai fascisti 4.02.1944, internato a Fossoli, deportato ad Auschwitz da dove non è più tornato.
Giorni or sono in un caffè del luogo chiedeva dei liquori stranieri, tantoché fu redarguito dal rappresentante di commercio di Ancona, sig. Boccia Mario, il quale, trovandosi presente nel locale, rinfacciò all’antifascista ebreo Guglielmi Gino di ricercare anche al confino prodotti stranieri al solo scopo di fare propaganda antiitaliana. Arrestato poi dai fascisti il 3 genn 1944 e dopo Bologna e Milano, condotto ad Auschwitz dove fu ucciso all’arrivo nel lager il 6 febbraio.



Oggi si può essere nazisti sotto svariate specie. Perfino nella forma classica, come esibisce questa pagina di FB di uno che si autoproclama storico. Figuriamoci negli anni Trenta e Quaranta quando il nazismo era nel suo fulgore. 
COMPLICI è il tentativo di tracciare la parabola storica del collaborazionismo volenteroso. 

La base bibliografica della scena è:
F. Gori,  I processi per collaborazionismo in Italia. Un'analisi di genere. Contemporanea, XVI, 2012.
R. Cairoli, Dalla parte del nemico. Ausiliarie, delatrici e spie nella Repubblica sociale italiana, Mimesis, 2013
S. Bugiadini [a cura], Violenza, tragedia e memoria della Repubblica Sociale italiana, Carocci, 2006
M. Franzinelli, Delatori. Spie e confidenti anonimi: l'arma segreta del regime fascista, Mondadori, 2002,
A. Osti Guerrazzi, Caino a Roma. I complici romani della Shoah, Cooper, 2003.
L. Allegra, Gli aguzzini di Mimo. Storie di ordinario collaborazionismo, Zamorani, Torino, 2010.
F. Focardi, Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale, Laterza, 2014
S. Levis Sulla, I carnefici italiani. Scene dal genocidio degli ebrei, 1943-1945, Feltrinelli, 2015.
Non sto ad indicare qui i materiali che riguardano il collaborazionismo in Europa, copiosi ed esaurienti, se non il caso della strage di Iasi in Romania su cui vedi il mio post Carp.






Nella giornata di Chieri [Torino] ho intercalato la relazione cantando e suonando canzoni in yiddish.



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