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SANDINO
oggi è il 19 luglio [2016]. A Radio Tre lo ricordano come il giorno in cui 37 anni fa a Managua, Nicaragua, la rivoluzione sandinista sconfiggeva il dittatore Somoza. Cominciava un'epoca di speranza e di sofferenza. Non facile da valutare sul piano storico. 
Sono andato a riesumare un articolo su Augusto Cesar Sandino che avevo scritto per Il Manifesto  del 20 marzo 1988. Aveva suscitato allora  molte perplessità se non proprio ostilità tra gli italiani sandinisti a tutto tondo. Forse avevamo torto entrambi.


C’è un paese in cui le donne si chiamano  Xiomara, Yesenia, Alna, Omara, Lilia, Ludinia, Zeneyda e città e vulcani Momotombo, Prinzapolka, Masachapa, Tipitapa, Wiwilì, Nindirì, El Chipote, El Chipoton, Chichigalpa, Huchuele. Un paese in cui l’allegria è un diritto che serve a giocare con la realtà per scrutarne i lati nascosti. Sto parlando del Nicaragua. Il mio paese la sa lunga in quanto a vegetali che cantano dice Pablo Antonio Quadra, poeta della grande scuola nicaraguense. Probabilmente era così ben prima che arrivasse Gil Gonzales Davila nel 1523 con la sequenza di violenza e di oppressione che sappiamo. Una realtà che non si lascia esaurire dalla semplice descrizione, che deve essere avvicinata con la meraviglia della visione. Quanti secoli dovranno passare perché possiate sentire come certi alberi da frutta scendono in fondo all’anima! aveva scritto qualche decennio fa  Joachim Pasos. 

Sandino e la moglie, Doña Blanca Aráuz Pineda
Una attitudine che non ha solo nutrito una folla di poeti oscuri o illustri, ma alimentato la mentalità di un popolo che sembra maneggiare cristianesimo, politica, storia, rivoluzione, con la stessa allegra invenzione con cui i Nicarao, i Maya, i Chibcha seguivano la magia del mais.
Impulso divino è ciò che anima e protegge il nostro Esercito, fin dal principio e così sarà fino alla fine.  Questo stesso impulso chiede secondo Giustizia che tutti i nostri fratelli membri di questo Esercito comincino a riconoscere nella Luce e Verità, le leggi che reggono l’Universo. Comincia così il Manifesto Luce e Verità redatto da Cesar Augusto Sandino nel  1931 nel momento più alto della lotta contro i marines americani, che da anni occupano il Nicaragua, e la Guardia Nazionale da loro addestrata. Quegli stessi marines e quegli stessi USA  che avevano invaso più volte, per una ragione o per l’altra, il Nicaragua quando ancora l’URSS si chiamava Russia e vi regnava lo zar Nicola II. Molte volte avete inteso parlare di un Giudizio Finale del mondo. Per Giudizio Finale del mondo si deve intendere la distruzione dell’ingiustizia sulla terra e il regno della Spirito di Luce e Verità, ossia l’Amore. Avrete anche inteso dire che questo secolo Venti, ossia il Secolo delle Luci, è l’epoca per cui è stato profetizzato il Giudizio Finale del mondo.

Sandino, 1930
Nell’apocalisse di Sandino non c’è l’eco del dies irae cristiano né del dio di tremenda maestà, quanto la certezza di una trasformazione profonda dell’ordine ingiusto delle cose. In questo secolo avverranno le cose seguenti: i popoli oppressi romperanno le catene dell’umiliazione con cui ci hanno sempre tenuti vincolati gli imperialisti della Terra. Le trombe che si udiranno saranno le trombe della guerra, che intoneranno gli inni della libertà dei popoli oppressi contro l’ingiustizia degli oppressori. L’unica che resterà sepolta per sempre sarà l’ingiustizia, e resterà il regno della Perfezione, l’Amore, con la sua figlia prediletta la Giustizia Divina.

Non è la contemplazione della Giustizia ventura che ne favorirà l’attuazione A noi è toccato l’onore, fratelli, di essere prescelti dalla Giustizia Divina per dare inizio al giudizio dell’ingiustizia sulla Terra. Non temete, miei cari fratelli: siate sicuri, molto sicuri, sicurissimi che ben presto avremo in Nicaragua il nostro trionfo definitivo con cui si accenderà la miccia della Esplosione proletaria contro gli imperialisti della terra.   Nei
Ricardo Flores Magon
suoi soggiorni in Messico nel 1923/26 e 1929/30 aveva conosciuto le lotte operaie, la brutalità dell’imperialismo nordamericano, l’anarchismo di Ricardo Flores Magon
il comunismo della III Internazionale, lo spiritismo e la teosofia delle logge massoniche e della Scuola Magnetico-Spirituale della Comune Universale fondata dal basco  emigrato in Argentina Joaquin Trincado. Ne aveva costruito una teoria politica elaborata i cui elementi chiave sono la teosofia spirituale e il comunismo universale che sarà prodotto dal sollevamento futuro del proletariato. Offrendo in questo modo il verso a due interpretazioni simmetricamente unilaterali.

Quella dell’organizzatore del suo assassinio, il futuro dittatore Anastasio Somoza, che tenterà di farne uno svitato, uno che farneticava di chiaroveggenza, reincarnazione e di Spirito Eterno. E quella prevalsa poi nel sandinismo dei nostri anni, e nei sandinisti-che-più-sandinisti-non-si-può, italiani, che leggono Sandino principalmente in chiave populista, nazionalista e antimperialista e lasciano sullo sfondo, con un po’ di imbarazzi, teosofia e spiritualismo.
E’ invece innegabile che per Sandino la teosofia e il comunismo razionalista siano elementi ispiratori che gli consentono di unificare la sua lotta contro i Yankee pirata, i banchieri di Wall Street, la Casa Bianca e i politici nicaraguensi corrotti, grazie ad uno  Spirito Divino di Giustizia che sta con noi e che è tempesta per i mal intenzionati.  Teosofia e comunismo universali non sono sostituti della religione, che è cosa del passato, ma risultati della scienza moderna guidata dalla Ragione. Una Ragione che non è solo modo di procedere intellettuale, regola del pensiero, bensì fonte autonoma di conoscenza. Questa lotta molto concreta tra forze del bene e forze del male consentirà la liberazione del Nicaragua: sono convinto che i miei soldati e io stiamo realizzando la sorte che ci è stata assegnata. Questa volontà suprema ci ha riunito per conseguire la libertà del Nicaragua.

Ha ragione Ernesto Cardenal a dire e Sandino non aveva una faccia da soldato, ma da poeta trasformato in soldato per necessità, e da uomo nervoso dominato dalla serenità.
Un uomo secondo cui La fede è eternamente infantile e creatrice; infantile perché unisce il mondo reale al mondo del meraviglioso e trascurando il dubbio, che è scetticismo e vecchiaia, ci porta al mondo del sogno dei primi anni in cui forse, come dice il poeta Wordsworth, gli uomini conservano ancora il riflesso di una mentalità o di una incarnazione, come direbbero i teosofi, che non si è ancora cancellata dalla mente con gli anni e la bassa realtà dei sensi. Ed è creatrice perché l’uomo non si sente un misero affittuario di una vita transitoria che si dissipa come fumo bensì proprietario o, meglio, attore di un dramma eterno e sempre rinnovato.

Un linguaggio che fa rabbrividire noi moderni o postmoderni. A Managua, sul giornale filo governativo El Nuevo Diario, è iniziata il 5 dicembre dello scorso anno [1987] una rubrica settimanale, in bella evidenza in seconda pagina, dal titolo L’altra dimensione. Filosofia spiritista comunista razionalista costruita in forma di domande e risposte. Si ispira alla scuola di Trincado e alla sua opera Filosofia austera racional che già aveva fortemente influenzato Sandino. Ancora il 2 febbraio scorso a piena pagina gli Spiritisti Razionalisti rispondevano alle critiche scandalizzate di un prete: che c’entra la filosofia spiritista comunista razionalista con il socialismo, la teologia della liberazione, il marxismo, la scienza?

Aveva ragione Somoza? E’ forse possibile collocare a buon diritto Sandino all’interno della storia della resistenza che gli indios delle Americhe hanno opposto alla penetrazione culturale dell’Europa. La pressione ideologica del cristianesimo cattolico costringe gli indios latinoamericani a digerirlo, ma secondo le loro regole, con un sincretismo che è per loro vitale. La nomenclatura cattolica di santi e di madonne viene accolta e adeguata a esprimere antiche divinità, i nuovi riti battezzano e rivestono gli antichi. E’ un procedimento che consente la conservazione e la memoria dell’identità preservando lo spazio mitico originale. E’ naturalmente un campo di conflitto in cui possono prevalere i nuovi sciamani in abito talare e l’autoritarismo della nuova religione che viene da Roma oppure possono aver posto profeti che contestano l’ordine imposto in nome dello stesso sistema religioso che i missionari diffondono insieme ai soldati e ai funzionari governativi.

Sandino, nel ventesimo secolo, non ha alcuna fiducia nel cristianesimo e nella chiesa cattolica che conosce nella versione latinoamericana, gli sembrano forme di pensiero degradate e sicuramente reazionarie a cui si può solamente opporre un pensiero altrettanto cosmico e visionario fondato sulla religione moderna della Ragione.
Una teosofia della liberazione o una originale e arguta operazione di strategia intellettuale? Un sistema complesso, comunque, che non trasforma gli uomini in estatici contemplatori della futura redenzione, che non fa perdere a Sandino  la consapevolezza della sua base sociale. Fino ad oggi il nostro Esercito ha accettato l’appoggio che i sinceri rivoluzionari gli hanno prestato nella sua  ardua lotta; però con l’acutizzarsi della lotta, con la crescente pressione da parte dei banchieri yankee, i vacillanti, i timidi, per il carattere che va prendendo la lotta, ci abbandonano, perché solo gli operai e i contadini andranno fino in fondo, solo la loro forza organizzata otterrà la vittoria. La nuova fraternità non può essere fondata sul cristianesimo ma su nuove basi teoriche razionali e spirituali nello stesso tempo. Domanda dell’intervistatore: ho visto nei suoi soldati un ammirevole senso  spirituale: Parlando con molti di loro li ho sentiti dire che vincono anche  essendo inferiori. Come è riuscito a inculcare loro questi principi? Sandino: parlando loro molte volte degli ideali della giustizia e del nostro destino, inculcando loro l’idea che tutti siamo fratelli. Soprattutto quando il corpo è più debole ho procurato di elevarne lo spirito. Talvolta perfino i più valorosi vengono meno. E’ necessario conoscerli, selezionarli. E allontanare il timore, facendo loro vedere che la morte è un dolore leggero, un passaggio. Ma queste idee si assimilano per compenetrazione. Domanda: Per compenetrazione? Sandino: Sì, siamo compenetrati dalla nostra missione e perciò le mie idee e perfino la mia voce possono arrivare a loro più direttamente: Il magnetismo di un pensiero si trasmette. Le onde fluiscono e sono recepite da chi è disposto ad intenderle.
Messico 1929:
Sandino al centro, con Sócrates Sandino,  il salvadoregno Agustín Farabundo Martí, 
il dominicano Urbano Gilbert e il messicano José Paredes.

Un profeta che fa della teosofia una filosofia laica strumento di sovversione dell’esistente; che può permettersi di ribaltare l’ordine mentale dei Ronald Reagan dell’epoca, scrivendogli: Non nego le immense risorse mentali di cui la sua nazione dispone: avete tutto, ma vi manca Dio, che si concede il piacere cosmico di affermare che oggi la terra ha raggiunto la sua rigenerazione e gli spiriti refrattari saranno gettati su altri pianeti meno progrediti del nostro.


                                      
brevi note 2016
Chi fosse interessato all'importante anarchico messicano, assassinato in un carcere statunitense, Ricardo Flores Magon  vada all'Archivio omonimo dove troverà anche, in italiano, lo studio di Pietro Ferrua su di lui e la rivoluzione messicana.
La Filosofia austera racional di Joaquin Trincado  la si può leggere qui

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