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memoria di 
MARIO POLASTRO
Parlare di qualcuno che ci ha preceduto nella morte si traduce quasi sempre nel parlare di se stessi e io non faccio eccezione.
Però di don Mario vorrei almeno ricordare due momenti, dei molti che hanno radicato la nostra amicizia.
        Il primo risale a tantissimi anni fa, quando Mario era studente di teologia a Venegono. Ci scambiavamo libri di teologi che si chiamavano Jürgen Moltmann, Edward Schillebeeckx,  e José María González Ruiz, canonico di Malaga, che riuscimmo a far venire a Pinerolo. Aveva appena scritto Il Cristianesimo non è un umanesimo che meriterebbe una rilettura anche oggi. Diceva La Chiesa che non si fa merda, è una merda di Chiesa e credo che Mario sia stato sempre fedele a questa ecclesiologia “immonda”. 
       L’altro rimanda a poco più di un anno fa, prima che l’aggravarsi della malattia lo piegasse.  Andavo a trovarlo suppergiù ogni venti giorni e portavo dei CD. Si ascoltava assieme Bach, Mozart e, soprattutto, si provava a muovere braccia e gambe al ritmo della musica. Una specie di danza povera in cui ognuno di noi trovava la sua ragione. Perché non Veni Creator Spiritus o il Magnificat?  mi propose ad un certo punto. Detto fatto. Questa è l’immagine che vorrei lasciare a chi l’ha conosciuto: don Mario che canta con voce flebile Magnificat anima mea Dominum et exultavit spiritus meus e balla sulla melodia gregoriana.
foto da Riforma.it

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  MAHMUD DARWISH  1941-2008

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  REFAAT e SHAIMAA ALAREER Refaat Alareer era un poeta, scrittore e professore universitario di letteratura comparata presso la Islamic University di Gaza, ora ridotta ad un mucchio di polvere. Non ho conoscenza di nessun docente universitario italiano che si sia lamentato delle dieci università di Gaza rase al suolo né delle Medie ed Elementari ridotte in pietrisco. La poesia che si legge sotto era stata scritta il primo novembre dello scorso anno e dedicata alla figlia maggiore Shaimaa . Refaat Alareer è stato ucciso nella notte tra il 6 e il 7 dicembre 2023, insieme ad altri 7 membri della sua famiglia, durante un raid israeliano che ha colpito la sua casa. Shaimaa Alareer , la figlia, è stata uccisa venerdì scorso, 26 aprile con il  marito Mohammed Siyam e il loro figlio Abdul Rahman di pochi mesi, in uno dei tanti bombardamenti israeliani.     Se dovessi morire, tu devi vivere per raccontare la mia storia per vendere le mie cose per comprare un po’ di carta

RESTIAMO UMANI 3

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