Passa ai contenuti principali
foto: Matt May
 CUSTODI DI STORIE






C'è un patrimonio dell'umanità che ciascuno di noi può salvare e tramandare

Il patrimonio dell’umanità è l’umanità stessa, cosa vuoi che siano le distruzioni di Palmira di Siria in confronto ai 200.000 e più morti e ai milioni di profughi? C’è qualcosa di sgradevole in questa domanda saggia. Le devastazioni, le morti, la disperazione, le fughe dalla città di Sana’a, capitale dello Yemen, sfigurata dai bombardamenti dell’Arabia Saudita, ferrea alleata dell’Occidente e devota praticante della decapitazione, non sono compensate da una sguardo incantato a Le mura di Sana’a girato quarantacinque anni fa da un Pier Paolo Pasolini stregato

La guerra ha anche questo di orrendo, che ti fa vergognare del tuo desiderio di bellezza.
C’è un patrimonio dell’umanità che ciascuno di noi può salvare e tramandare, senza recare offesa ai morti e oltraggio ai superstiti. E’ un bene immateriale che illumina la nostra zona interiore e, nello stesso tempo, stabilisce una amicizia non vittimistica
con mondi che non conosciamo. Sto parlando della letteratura [della musica, in altra occasione], in particolare quella dello Yemen da dove molti scappano e si rifugiano in…Somalia. Una guerra che non vediamo perché le vittime non ce la fanno ad arrivare fin qui. 
foto: Xinhua Rex/Shutterstock

Qualche libro invece c’è riuscito:

Ali Al-Muqri, Il Bell’ebreo, traduzione di Maria Avino, a cura di Isabella Camera D’Afflitto, Edizioni Piemme, Milano, 2012. L’autore è molto attivo nella vita sociale e culturale dello Yemen e in questo romanzo, ambientato nel Seicento, propone un tema di grande attualità, come si può capire dal titolo stesso.

Maria Avino, Isabella Camera D’Afflitto [a cura di], Perle dello Yemen, Jouvence, Roma, 2009. E’ un’ampia antologia di racconti di autori e autrici dello Yemen che rende benissimo la vivacità culturale del paese. Indispensabile.

Isabella Camera D’Afflitto [a cura di], Lo Yemen raccontato dalle scrittrici e dagli scrittori, Libreria Orientalia Editrice, Roma, 2010. Si tratta degli atti del convegno internazionale “Il femminismo nel mondo arabo tra letteratura e attivismo – Lo Yemen raccontato dalle donne” i cui diversi saggi sono leggibili in riassunto qui  http://www.arablit.it/downloads/yemen_raccontato_da.pdf
Come si vede, poco arriva in Italia dallo Yemen, nonostante la ricca produzione letteraria. Anche senza l’Unesco possiamo diventare piccoli custodi di questo patrimonio di storie, immagini e sogni.

Prossimo appunto dedicato alla martoriata Siria.

Commenti

Post popolari in questo blog

Restiamo umani n. 11

  RESTIAMO UMANI   N. 11                                                 Gaza, prima     Se affermi che a Gaza si sta compiendo un genocidio, gli Altri ti dicono che sei un antisemita. Se affermi che a Gaza non si sta compiendo un genocidio, gli altri Altri ti dicono che sei un fottuto sionista complice. Genocidio vocabolo di distrazione di massa. Io dico che a Gaza è in atto un massacro, un annientamento, uno sterminio. Può bastare? Ridico che il 7 ottobre è stato un pogrom con i fiocchi, dove i fiocchi sono stati i nepalesi, thailandesi, filippini, palestinesi israeliani,   assassinati o presi in ostaggio. Il resto sono 379 militari israeliani uccisi, in questo caso si chiamerebbe Operazione Militare , se non ci fossero 797 civili uccisi   -tra cui bambini e donne stuprate- e 251 persone rapite, si chiama Pogrom e no...

SCONNESSI?

  Sconnessi? 03-10-2024  - di:  Claudio Canal Guardare avanti , si dice.  Guardare fisso , invece, la propria mano che sostiene un apparecchietto nero con schermo, detto  smartphone . Consultare, sbirciare, controllare, scrollare, ascoltare, pagare, scrivere, parlare, filmare… Al ristorante, per strada, in chiesa, nel passeggino, al cinema, in arrampicata, al supermercato, in auto, in classe, in ospedale, sul bus, sul water, a letto, in bici, al lavoro, ai mari e ai monti… in tasca, in mano. A testa bassa. Paesaggio umano smisuratamente  social . Ognuno di noi al guinzaglio del proprio  smartphone . Ad ogni latitudine, più o meno. Ad ogni età, neonato e pensionato, per ogni sesso. Super intersezionale. La psichiatria, che ha il naso fino, ha inventato il  problematic smartphone use   (PSU)   Ma quale  problematic ?  Obvious smartphone use . Non è un gingillo, è una Lampada di Aladino dai mille favori.  È  un  e s...

RESTIAMO UMANI N. 10

  credits THE SOUND OF GAZA Non è una nuova band, è, letteralmente, il Suono di Gaza. I raid israeliani in forma di bombardamento elencati con i gentili nomi dati da Israele formano un Haiku grazioso: Arcobaleno    e     Giorni di penitenza 2004 Piogge estive     e    Nuvole d’autunno 2006 Inverno caldo 2008 Piombo fuso 2009 Colonna di nuvole 2012 Margine di protezione 2014 Guardiani delle Mura 2021 Nella fase precedente il 7 ottobre il sound of Gaza era questo :  un ossessivo ronzìo ad alto volume generato dai droni di “sorveglianza” israeliani. Iniziata la rappresaglia Spade di ferro dopo quella data, il concerto si è trasformato nelle deflagrazioni a tappeto dei bombardamenti, dei droni armati, dei caccia e nei boati del crollo dei palazzi.  Si è completato con questi altri suoni: lascia che ti dica, amico mio, che non conosco più il sapore del sonno. I corpi dei bambini, le urla dei feriti e le loro...