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WIN TIN

sul fascicolo di maggio 2012 de L'Indice, ho pubblicato questa breve scheda
Aung San Suu Kyi e Win Tin
Abbagliati come siamo dal carisma umano e politico di Aung San Suu Kyi pensiamo che in lei si riassuma la “lotta per la democrazia” in Birmania. “Una vita da dissidente” di Win Tin con Sophie Malibeaux smentisce la nostra convinzione perché ci apre  uno spiraglio su una esistenza appassionata del suo tempo e in attrito con le istituzioni del potere. Win Tin è cofondatore con Aung San Suu Kyi della Lega nazionale per la democrazia, ma è anche un uomo che sa raccontare con ritmo piano e con respiro lungo il mondo della sua vita, sempre attento a riconoscere  gli altri anche quando sono i suoi carcerieri. Sa guardare dentro e fuori di sé, viaggiare nei cunicoli della memoria e ricostruire per noi che cosa volesse dire per un giornalista muoversi tra le rive fangose della dittatura birmana dagli anni Cinquanta ad oggi. Win Tin è nato nel 1929 ed ha trascorso 19 anni nel carcere Insein nei sobborghi di Yangon. Ne è uscito nel 2008 all’età di 79 anni.


carcere Insein
Un terzo del libro è costituito da narrazioni che riportano la fermentazione politica di un paese uscito dal colonialismo e dalla guerra, la sua voglia di democrazia e le sue sconfitte, l’efficienza dei militari e i politici parolai. La voglia di una rotta che porti lontano, che faccia di una società incerta e impaurita un luogo di impeti innovativi, se non addirittura di irruenze rivoluzionarie.
Gli altri due terzi sono lettere dal carcere, non spedite ma trasformate in racconto. Senza mai perdere la spinta ad una nuova immagine di se stessi e del mondo.  Senza mai indulgere a rappresentarsi come  Buddha del dolore quanto piuttosto a indicare la continuità tra il dentro e il fuori del carcere sia che si tratti di continuare il piano della politica sia quello dell’intreccio di nuove relazioni carcerarie.
Il libro è costruito un po’ come un sillabario,  dal momento che siamo tutti bambini di fronte a vicende che ci sembrano così  estranee e distanti. E’ il vero modo che ci permette di imparare a conoscere altri mondi, altre vite, altri progetti politici, che, a lettura terminata, ci saranno più consanguinei.


Win Tin e Sophie Malibeaux
Una vita da dissidente                                                                                                                            
postfazione di Cecilia Braghi
traduzione di Giusi Valent
ObarraO, Milano, 2011
pagg. 231 € 16,00

il 21 aprile 2014  Win Tin è morto.
Qui il video che documenta l'omaggio che gli rende Aung San Suu Kyi:  
https://www.youtube.com/watch?v=wpE3LMmC8fk



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