Passa ai contenuti principali

SOLEDAD

Una città, Torino, e una valle, Val Susa, gonfie di grandi progetti. Uno di questi, il Treno ad Alta Velocità [TAV] Milano-Lione, suscita apprensione e genera conflitti. Da Buenos Aires a Torino una giovane donna argentina si colloca nel bel mezzo di queste tensioni e le fa proprie. Poi succede qualcosa, un’orgia mediatica, un accanimento giudiziario. A Soledad, detta Sole, e ad Edoardo, detto Baleno, viene a mancare il respiro.

Un Treno ad Alta Velocità [TAV] che deraglia in troppe vite.

SOLEDAD - L'Alta Velocità di una vita
spettacolo teatrale
Silvia Genta
Claudio Canal
racconta di una paura diffusa, sperimentata su sponde diverse e contrapposte, di un linguaggio smembrato che impedisce l'interlocuzione, di un desiderio perseguito fino agli estremi della vita.

SOLEDAD - L'Alta Velocità di una vita
 propone una memoria divisa e non conciliata.

Un cantiere insonne di esperimenti tecno comunicativi in valle, deliri mediatici e irrigidimenti istituzionali, vite refrattarie e antagonismi diffusi in città.
A Torino e paraggi l'attrito tra questi elementi di socialità produce nel 1998 dolore, speranza, conflitto. Due vite si spezzano.
Quella di Maria Soledad Rosas detta Sole e di Edoardo Massari detto Baleno.
L’incipit dello spettacolo mette in scena il delirio tecnocratico:
Alta Velocità Alta Capacità Alta Voracità Alta Autorità Alta Produttività Possibilità Attualità Santità Civiltà Elettricità Flessibilità Puntualità Alta Comicità Lucidità Grandiosità Globalità Imprenditorialità Attività Felicità Società Alta Velocità Alta Curiosità Modernità Validità Oggettività Competitività … …Verità Peculiarità Castità Perpendicolarità Sessualità… Alta Rapidità Taffetà Alta Celerità…Professionalità Totalità Priorità Banalità Qua e La’ Baccalà DiADaInConSuPerTraFra MaVa Hurrà…
 
Si chiude con le ultime annotazioni di Soledad:
Certe volte mi chiedo se ha senso andare avanti con i miei sogni e i miei ideali perché vedo tanti che lo fanno da anni e vedo anche attorno a me la repressione e il controllo e l’angoscia sono sempre più grandi. Certe volte credo di continuare a vivere in questa dura situazione solo per istinto di sopravvivenza, il presente non mi dà cose tanto buone e le prospettive del futuro sono misere a pensarle da questa maledetta galera
In mezzo, una storia di caos mediatico, di miserie giudiziarie, di antagonismo politico, di vite inderogabili.

Un tessuto musicale costruito su Richard Wagner, Einstürzende Neubauten, Atahualpa Yupanqui, Quincey Jones, Giorgio Battistelli, Giuseppe Verdi, Diamanda Galas, treni sfreccianti, charleston, suoni d’organo di Claudio Canal, Claudio Monteverdi "Lasciatemi morire" cantato dal vivo da Roberta Cortese

Si riconosce il contributo essenziale di:

Claudio Novaro, avvocato, Tobia Imperato, che ha scritto: Le scarpe dei suicidi - Sole Silvano Baleno e gli altri , Torino, 2003, Martin Caparros, che ha scritto: Amor y anarquia - La vida urgente de Soledad Rosas 1974-1998, Buenos Aires, 2003, Legambiente della Val di Susa, Mirza Sokolija per le immagini e figure che hanno "arredato" la platea del Teatro Baretti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Restiamo umani n. 11

  RESTIAMO UMANI   N. 11                                                 Gaza, prima     Se affermi che a Gaza si sta compiendo un genocidio, gli Altri ti dicono che sei un antisemita. Se affermi che a Gaza non si sta compiendo un genocidio, gli altri Altri ti dicono che sei un fottuto sionista complice. Genocidio vocabolo di distrazione di massa. Io dico che a Gaza è in atto un massacro, un annientamento, uno sterminio. Può bastare? Ridico che il 7 ottobre è stato un pogrom con i fiocchi, dove i fiocchi sono stati i nepalesi, thailandesi, filippini, palestinesi israeliani,   assassinati o presi in ostaggio. Il resto sono 379 militari israeliani uccisi, in questo caso si chiamerebbe Operazione Militare , se non ci fossero 797 civili uccisi   -tra cui bambini e donne stuprate- e 251 persone rapite, si chiama Pogrom e no...

SCONNESSI?

  Sconnessi? 03-10-2024  - di:  Claudio Canal Guardare avanti , si dice.  Guardare fisso , invece, la propria mano che sostiene un apparecchietto nero con schermo, detto  smartphone . Consultare, sbirciare, controllare, scrollare, ascoltare, pagare, scrivere, parlare, filmare… Al ristorante, per strada, in chiesa, nel passeggino, al cinema, in arrampicata, al supermercato, in auto, in classe, in ospedale, sul bus, sul water, a letto, in bici, al lavoro, ai mari e ai monti… in tasca, in mano. A testa bassa. Paesaggio umano smisuratamente  social . Ognuno di noi al guinzaglio del proprio  smartphone . Ad ogni latitudine, più o meno. Ad ogni età, neonato e pensionato, per ogni sesso. Super intersezionale. La psichiatria, che ha il naso fino, ha inventato il  problematic smartphone use   (PSU)   Ma quale  problematic ?  Obvious smartphone use . Non è un gingillo, è una Lampada di Aladino dai mille favori.  È  un  e s...

RESTIAMO UMANI N. 10

  credits THE SOUND OF GAZA Non è una nuova band, è, letteralmente, il Suono di Gaza. I raid israeliani in forma di bombardamento elencati con i gentili nomi dati da Israele formano un Haiku grazioso: Arcobaleno    e     Giorni di penitenza 2004 Piogge estive     e    Nuvole d’autunno 2006 Inverno caldo 2008 Piombo fuso 2009 Colonna di nuvole 2012 Margine di protezione 2014 Guardiani delle Mura 2021 Nella fase precedente il 7 ottobre il sound of Gaza era questo :  un ossessivo ronzìo ad alto volume generato dai droni di “sorveglianza” israeliani. Iniziata la rappresaglia Spade di ferro dopo quella data, il concerto si è trasformato nelle deflagrazioni a tappeto dei bombardamenti, dei droni armati, dei caccia e nei boati del crollo dei palazzi.  Si è completato con questi altri suoni: lascia che ti dica, amico mio, che non conosco più il sapore del sonno. I corpi dei bambini, le urla dei feriti e le loro...