Passa ai contenuti principali

L'OPERA AL PUB  n. 2





in realtà L'OPERA AL BAZURA circolo Arci in via Belfiore 1 bis, quartiere San Salvario, Torino.  Secondo incontro dedicato a Madam Butterfly di Giacomo Puccini. Il primo incontro è stato dedicato a Il barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini [vai a: http://claudiocanal.blogspot.com/search/label/Gioacchino%20Rossini]
Grafica di Edel Rodriguez, artista nato a Cuba
v. http://edelr.com/

17 febbraio 1904: prima alla Scala. Un fiasco solenne: "Grugniti, boati, muggiti, risa, barriti, sghignazzate...".

Febbraio 1904: inizio della guerra russo-giapponese, il primo scontro tra una potenza europea e una orientale. Finirà, come sappiamo,con la sconfitta russa.

La Stampa del 17 febbraio 1904
Rare immagini d'archivio della guerra:


Sul medesimo quotidiano, quindici giorni dopo, l'8 marzo, compare questa pubblicità, che credo sia sfuggita anche ai puccinologi più agguerriti


Vincent Van Gogh
L'Oriente è esotico e minaccioso, affascina e impaurisce. L'Occidente è razionale, l'Oriente è mistico e sentimentale, l'Oriente è femminile, l'Occidente è maschile. L'Oriente è natura, l'Occidente è cultura. Ce l'ha spiegato a fondo Edward Said. Lo "scontro di civiltà" è Cio Cio San a patirlo, innamorandosi del bellimbusto americano, diventando per lui la mogliettina, piccina, graziosetta, vocina... Butterfly sovverte con il suo amore assoluto l'ordine sociale [patriarcale] e potrà riparare solo con il sacrificio. Il tutto impastato con il giapponismo allora di moda. E' il periodo in cui si installano nella lingua italiana le parole: harakiri, kimono, geisha, musmé. Ci vorrà la Seconda Guerra mondiale per kamikaze e un'età gastronomica come la nostra per sushi.
Quanto Puccini aderisca all'imperialismo del don Giovanni americano non è ben chiaro. Ciò che è invece evidente è l'espansione lirica dell'erotismo così squilibrato tra i due protagonisti.
Qui due soluzioni sceniche:



La storia e la musica di Madam Butterfly straripano, inondano, e qualche volta fertilizzano, altri territori.
Fritz Lang, il regista di Metropolis,  per intenderci,che, sulla base della stessa fonte di Puccini [David Belasco, Madam Butterfly. A tragedy of Japan] nel 1919 dirige Harakiri, film muto:http://www.youtube.com/watch?v=RbRtgknBROk
 Vedi qui http://www.youtube.com/watch?v=z9oENSqvz_c  il Cho-Cho-San Fox Trot [1921] di Paul Whiteman il cosiddetto "Re del Jazz". 
Una Deanna Durbin diciassettenne che in una storia hollywoodiana al 100 per 100 del 1939 si cimenta da par sua con "Un bel dì vedremo" naturalmente in inglese: http://www.youtube.com/watch?v=LB2OTEcRhBs
Il 4 dicembre 2011 festeggia i novant'anni.
Malcom McLaren il musicista e produttore dei Sex Pistol nell'84 pubblica questa versione della Butterfly: http://www.youtube.com/watch?v=H2Drw2_HmK0&feature=related.
Una versione new Age in: http://www.youtube.com/watch?v=QANDs_6IYs0.
Recente versione jazz da parte del Giampiero Lobello Quartet, Torino,2011:   http://www.youtube.com/watch?v=wcZljIME5U0
Ma la vera diramazione sarà ottenuta con la canzone Tornerai scritta da Dino Olivieri nel 1938 che è in sostanza una ripresa del Coro a bocca chiusa del finale del primo atto dell'opera pucciniana. Questa canzone avrà uno strepitoso successo [nella versione francese sarà J'attendrai, in quella tedesca Komm zurück] diventando il malinconico simbolo dell'attesa del ritorno a casa dei soldati. Qui una versione tedesca d'epoca:
http://www.youtube.com/watch?v=2LikzAddZ7c&feature=player_embeddedPer noi la versione più tipica fu quella del Trio Lescano con il Jazz Quartet di Giuseppe Funaro, violoncellista e contrabbassista. Il Novecento non dà requie e Funaro che viene razziato a Torino nel 1944 insieme ad altri 240 ebrei e deportato a Buchenwald dove morirà. 
Segue una straordinaria interpretazione di Django Reinhardt con Stephan Grappelli.
Puccini si muove tra Verdi e Wagner, una sintesi a volte riuscita, è stimato da A.Schoenberg, che lo cita con rispetto nel suo Manuale d'armonia e negli Elementi di composizione musicale ["Puccini fu sempre avanzato in campo armonico, ma l'estrema modernità di questo passaggio è eccezionale" pag. 102 citando dalla Turandot Atto II scena II], soprattutto rappresenta l'ultimo "matrimonio d'amore" tra un musicista del '900 e il suo pubblico. 

Un finissimo rapporto con il testo della Butterfly lo stabilisce David Cronenberg con il suo film M.Butterfly del 1993: 
http://www.youtube.com/watch?v=ux5vWo7N0gw, in cui il corpo è la maschera della sessualità.
Un finale dell'opera molto originale e naïve ci arriva dalla Bashkiria, anzi dalla sua capitale Ufa [ho cercato entrambe sull'atlante, ignorandone l'esistenza]. Il soprano è Oleysa Khusnutdinova.
Teatro di Ufa


E ancora un finale d'opera con l'audio sostituito con una performance vocale di Diamanda Galas. Un'idea forse balzana, ma che mi è piaciuto presentare.
                                                                                                                                                 E per finire Butterfly e il sushi:
http://www.youtube.com/watch?v=mKoUqA5t0gA











Commenti

Post popolari in questo blog

Restiamo umani n. 11

  RESTIAMO UMANI   N. 11                                                 Gaza, prima     Se affermi che a Gaza si sta compiendo un genocidio, gli Altri ti dicono che sei un antisemita. Se affermi che a Gaza non si sta compiendo un genocidio, gli altri Altri ti dicono che sei un fottuto sionista complice. Genocidio vocabolo di distrazione di massa. Io dico che a Gaza è in atto un massacro, un annientamento, uno sterminio. Può bastare? Ridico che il 7 ottobre è stato un pogrom con i fiocchi, dove i fiocchi sono stati i nepalesi, thailandesi, filippini, palestinesi israeliani,   assassinati o presi in ostaggio. Il resto sono 379 militari israeliani uccisi, in questo caso si chiamerebbe Operazione Militare , se non ci fossero 797 civili uccisi   -tra cui bambini e donne stuprate- e 251 persone rapite, si chiama Pogrom e no...

SCONNESSI?

  Sconnessi? 03-10-2024  - di:  Claudio Canal Guardare avanti , si dice.  Guardare fisso , invece, la propria mano che sostiene un apparecchietto nero con schermo, detto  smartphone . Consultare, sbirciare, controllare, scrollare, ascoltare, pagare, scrivere, parlare, filmare… Al ristorante, per strada, in chiesa, nel passeggino, al cinema, in arrampicata, al supermercato, in auto, in classe, in ospedale, sul bus, sul water, a letto, in bici, al lavoro, ai mari e ai monti… in tasca, in mano. A testa bassa. Paesaggio umano smisuratamente  social . Ognuno di noi al guinzaglio del proprio  smartphone . Ad ogni latitudine, più o meno. Ad ogni età, neonato e pensionato, per ogni sesso. Super intersezionale. La psichiatria, che ha il naso fino, ha inventato il  problematic smartphone use   (PSU)   Ma quale  problematic ?  Obvious smartphone use . Non è un gingillo, è una Lampada di Aladino dai mille favori.  È  un  e s...

RESTIAMO UMANI N. 10

  credits THE SOUND OF GAZA Non è una nuova band, è, letteralmente, il Suono di Gaza. I raid israeliani in forma di bombardamento elencati con i gentili nomi dati da Israele formano un Haiku grazioso: Arcobaleno    e     Giorni di penitenza 2004 Piogge estive     e    Nuvole d’autunno 2006 Inverno caldo 2008 Piombo fuso 2009 Colonna di nuvole 2012 Margine di protezione 2014 Guardiani delle Mura 2021 Nella fase precedente il 7 ottobre il sound of Gaza era questo :  un ossessivo ronzìo ad alto volume generato dai droni di “sorveglianza” israeliani. Iniziata la rappresaglia Spade di ferro dopo quella data, il concerto si è trasformato nelle deflagrazioni a tappeto dei bombardamenti, dei droni armati, dei caccia e nei boati del crollo dei palazzi.  Si è completato con questi altri suoni: lascia che ti dica, amico mio, che non conosco più il sapore del sonno. I corpi dei bambini, le urla dei feriti e le loro...