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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016
COLONIZZARE LA MENTE La foto e la locandina documentano un microscopico tentativo di dar voce ai soggetti del colonialismo italiano, come è spiegato più diffusamente  qui . Un impegno  senza speranza. Lo sguardo superficiale, autoassolutorio e limitativo continua ad essere la pratica dominante anche di chi dovrebbe invece produrre conoscenza. La voce dei colonizzati resta ancora ampiamente ignota e ignorata [vedi  qui  un esempio].                          Poi, gradevolmente stupito,  scopri che il quotidiano La Stampa  ha allegato due mesi fa in edicola, per euro 9,90, un libro fotografico che introduce con queste parole:  L’Africa Orientale Italiana 1855-1942 .  Dopo ottant’anni tutta la verità su una pagina controversa della storia nazionale  attraverso le parole dello storico Gianni Oliva  e le immagini degli Archivi ANSA e dei suoi partner internazionali. ...
il marchio Montessori  è in continua espansione ovunque, meno che in Italia. Siccome è un brand  di fatto senza certificazione, senza copyright, chiunque lo può far suo. Il successo di per sé non garantisce il prodotto , cioè un ambiente educativo che si ispiri veramente allo stile e ai principi montessoriani. Tuttavia resta sostanzialmente senza risposta convincente la domanda di come un'idea e una metodologia pedagogica elaborata nel 1907 sia ancora capace di diffondersi in modo così universale. Risulterebbero 22.000 scuole montessoriane nel mondo. E' la montessorizzazione del pianeta? T ra i molti studi che ne discutono la portata, segnalo: Privatizing Montessori . The Capitalisation of Knowledge and the Inability of Renew the Meaning  di Jaroslaw Jendza e Piotr Zamojski , pubblicato in    Studia Pedagogiczne , t. LXVIII/2015. Maria Montessori, John Dewey, and William H. Kilpatrick  di Barbara Thayer-Bacon, che definisce meglio l...
Libreria TREBISONDA, Torino, 26 nov. 2016 Alla guerra chi ha meno bisogni è superiore. In questo l'ufficiale di guerra non è superiore. In questo l'ufficiale è inferiore. Giovanni Papini, su  Lacerba , 1 ottobre 1914:  Amiamo la guerra ed assaporiamola da buongustai finché dura. La guerra è spaventosa – e appunto perché spaventosa e tremenda e terribile e distruggitrice dobbiamo amarla con tutto il nostro cuore di maschi. Piero Jahier, su La Voce , fascicolo del 28 ottobre 1914 [v. sopra]: Ma tu, ricordati di FARE IL BENE CON DISPERAZIONE.   Se fosse con soddisfazione, chi non farebbe bene?  E’ bene perché fatto con disperazione; perché abbandonato – a ogni costo – a qualunque opinione.  E del resto, apri tranquillo il suo solco, e lascia cadere il tuo seme.  Tanto il vento e il sole sono di Dio. Fu nell’adolescenza che sentii, con assoluta certezza, di non esser tanto chiamato ad agire, nella vita, quanto...