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Visualizzazione dei post da luglio, 2016
IL SOLONE DEL LIBRO DI TORINO Letture di strada Il Salone del Libro va lontano, va a Milano. E’ una manna dal cielo, altro che una perdita. Fine del Saloon del Libro diventato la Grande Bruttezza. Dopo la retorica, il clientelismo a man bassa, i costi insensati, il numero dei visitatori allegramente gonfiati, le sfilate di assessori e star di varia provenienza, l’impiego massiccio di lavoro precario e sottopagato, gli arresti e gli avvisi di garanzia, il Salone era già culturalmente morto e stramorto. In un paese dove i dati della decrescita infelice della lettura   ISTAT  scendono a precipizio, e, se non ci fossero le lettrici [48,6%] il baratro sarebbe a palmo di naso [ lettori: 35,0%], forse varrebbe la pena di pensare la lettura come contagio, come infezione da trasmettere. Preso dall’entusiasmo, io, il Santone del Libro , ho ripescato un mio personale manifesto contro i Festival Culturali italiani [tra cui il Salone del Libro] che ho messo in ci...
SANDINO oggi è il 19 luglio [2016]. A Radio Tre  lo ricordano come il giorno in cui 37 anni fa a Managua, Nicaragua, la rivoluzione sandinista  sconfiggeva il dittatore Somoza.  Cominciava un'epoca di speranza e di sofferenza. Non facile da valutare sul piano storico.  Sono andato a riesumare un articolo su Augusto Cesar Sandino che avevo scritto per Il Manifesto  del 20 marzo 1988. Aveva suscitato allora  molte perplessità se non proprio ostilità tra gli italiani sandinisti a tutto tondo. Forse avevamo torto entrambi. C’è un paese in cui le donne si chiamano  Xiomara, Yesenia, Alna, Omara, Lilia, Ludinia, Zeneyda e città e vulcani Momotombo, Prinzapolka, Masachapa, Tipitapa, Wiwilì, Nindirì, El Chipote, El Chipoton, Chichigalpa, Huchuele. Un paese in cui l’allegria è un diritto che serve a giocare con la realtà per scrutarne i lati nascosti. Sto parlando del Nicaragua . Il mio paese la sa lunga in quanto a vegetali che cantano dic...
Birmania, detta anche Myanmar, è un paese di luce e di sorrisi. La sua è una storia di turpitudini e di felicità in cui stolti scalzacani vanno al potere e un’umanità inquieta alleva un futuro di arcobaleni. Uno scampolo di donna si mette di traverso, insegna la vita e raddrizza la storia. Adesso ad Aung San Suu Kyi tocca il compito più ingrato: governare.   Edizioni MIMESIS 2016