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Visualizzazione dei post da giugno, 2015
UGUALI E CONTRARIE due storie buddhiste ho pubblicato su Il Manifesto  del 17 giugno 2015 il seguente articolo U Wirathu Due storie buddhiste uguali e contrarie. La prima è nostra contemporanea. Inizia a Mandalay , la capitale precoloniale della Birmania/Myanmar, e  racconta di un monaco indaffarato ad agitare gli animi. A predicare che se sei birmano devi essere buddhista e nient’altro. Soprattutto non sei musulmano e se lo sei, devi andartene dal paese. Una xenofobia eccitata e incendiaria che ha già fatto troppe vittime, soprattutto tra i Rohingya , popolazione che abita lo stato Rakhine [già Arakan], che infatti sta fuggendo e perdendo vita e speranza nell’Oceano Indiano.   U Wirathu , il monaco in questione, predica la purezza birmana del buddhismo ed ha animato un movimento islamofobo, denominato, secondo una numerologia buddhistica, 969 .  Adesso è l’ispiratore della Organizzazione per la Protezione della Razza e della Religione , localmente...
Nessuna città può essere ridotta ad una sola etichetta. Torino invece sembra amare questa semplificazione: Torino e la Fiat, Torino e le Olimpiadi, Torino e la Sindone. Non solo sindone, non solo don Bosco è il titolo di un microprogetto di esplorazione di un'altra città che canta altre canzoni oltre a quelle comandate.  Una trentina di persone, una domenica di maggio, va ad esplorarne alcune. la prima: piazza Castello Una targa a terra ricorda che in quel luogo nel 1558 è stato strangolato e poi arso Goffredo Varaglia , pastore valdese, già frate cappuccino. Rappresentante di quella Riforma italiana  che ha cercato per tutto il secolo di contrastare il pensiero unico , diciamo oggi, che vedeva potere politico e potere ecclesiastico alleati nella repressione e cancellazione.  Non è stato l'unico, naturalmente.  Bartolomeo Hector  strangolato e arso con i suoi libri sulla stessa piazza, il 20 giugno 1556. Girava vendendo Bibbie. Lo si potrebbe elegg...
ho pubblicato su    del 5 giugno 2015 questo trafiletto su HAMAS/ISIS Il 3 maggio scorso nella striscia di Gaza , a Deir el-Belah , le forze di sicurezza di Hamas radevano al suolo una moschea.  Un potere islamista sunnita si scontrava con una realtà sunnita islamista, più islamista. Per la precisione salafita . Nel mese di maggio c’è stata una intensificazione del conflitto tra Hamas e i gruppi salafiti, dichiarati seguaci dell’ ISIS . Younis Honour , 27 anni, seguace del Daesh [Stato Islamico] è stato ucciso pochi giorni fa dalle forze di sicurezza di Hamas , un comandante delle medesime, Saber Siam , era stato fatto saltare in aria con la sua auto presumibilmente da salafisti filo ISIS. Forse gli stessi che avevano sparato colpi di mortaio verso Khan Younis, campo di addestramento di Hamas , e alcuni razzi verso Israele che ha subito risposto con incursioni aeree. Salafiti  a Gaza, foto Reuter Una situazione bollente che i dirigenti di Hamas ...

La protesta in un campo di concentramento italiano in Libia

ho pubblicato su IL MANIFESTO   del 3 giugno 2015: LA POESIA NEL FRASTUONO  DEL  CAMPO Quando noi italiani migravamo in massa in Libia  attraversavamo il Mediterraneo a bordo di cacciatorpediniere e  corazzate. I nostri scafisti si fregiavano del titolo di ammiraglio,  capitano di vascello ecc.   A partire dal 1911 i nostri migranti, messo piede a terra,  si trasformavano in combattenti che non   disdegnavano fucilazioni in massa, bombardamenti,  rastrellamenti, deportazioni. Diventate regolarmente spietate   con l’avvento del fascismo.  I flussi migratori, chiamiamoli così,   avevano il compito di costruire l’impero. Il che voleva dire   annientamento di  ogni resistenza, sottomissione delle   popolazioni anche attraverso il bombardamento con i gas e  i campi di concentramento.               Il...