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Visualizzazione dei post da maggio, 2011
C'ERA DUE VOLTE LO SCRITTORE RODARI per coro parlante e ortaggi di stagione   Un coro parla, si agita, racconta, fa dei versi, correndo sta fermo, inventa parole e suoni, si crede gallina, suona insalate, adora l’avara formica, attraversa una buia galleria… e questa è una magia: i bambini si incantano, gli adulti sorridono, i bambini pensano, perfino gli adulti pensano. grazie a Gianni Rodari , che è stato senza pari e noi oggi vogliamo essere suoi compari  [magari!], questa non è una cantilena: sarà un’ora tutta piena e i bambini verranno in scena un tamburo abbiamo e non un’altalena sarà un’ora –siamo sicuri- tutta serena     Uno spettacolo adulto per bambini, adulti-bambini, adulti veri e propri. Si gioca con Gianni Rodari [Omegna, 1920 - Roma, 1980]  e con la galleria che è una notte per gioco, è corta corta e dura poco , si prende atto, a suon di musica, che le galline hanno poca memoria. E chi farà come quelle galline v...
RESIDUI PASSIVI DI UNO STILE DI  VITA   articolo pubblicato su Il Manifesto  del 18 maggio 2011 Altan Si sa che il popolo italiano è composto da persone pudiche e garbate che in famiglia, a scuola, in TV o in parlamento, mai oserebbero pronunciare le parole stronzo, pezzo di merda, vai a cagare . Questa dev’essere la ragione per cui l’editore si è sentito in dovere di dolcificare il titolo “ Il grande bisogno. Perché non dobbiamo sottovalutare l’ultimo tabù: la nostra ca**a ”. Proprio così, con due **. Volendo depurare al massimo, ci si poteva spingere fino a po*ò . Questa controriformistica operazione editoriale è però una bufala perché, da una parte,   emette un giudizio di fantasia sugli italiani, notoriamente affetti dalla sindrome di Tourette – quella per cui è irrefrenabile il bisogno di profferire sconcezze -     dall’altra smentisce l’asserzione fondamentale di Rose George , l’autrice del libro, secondo la quale se si vuole cambiare il pian...
NATO IN URSS scheda pubblicata sul fascicolo di maggio  2011 de Sei cresciuto in uno spazio che  all’improvviso crolla, non per terremoto né per rivoluzione, ma per afflosciamento. Scompaiono gli oggetti di tutti i giorni, svaniscono i modi di dire, gesti inveterati  non hanno più senso. Perfino pensieri familiari diventano estranei, come non fossero più tuoi.  Inaspettatamente tutto è stagionato e sfiorito. Non trascorre molto tempo che questo mondo sorpassato ed estinto poco alla volta riappare nella forma di un confuso sentimento di rimpianto. E’ successo ai tedeschi della ex Germania Est, che gli hanno anche assegnato un nome: Ostalgie , succede in quasi tutte le società ex socialiste, chi più chi meno. “ Ogni tanto mi capita ancora di voler comprare un biglietto per andare in URSS, ma ogni volta devo ricordarmi che un oggetto del genere non si trova più in vendita. Non ci sono più treni, né aerei, né strade che portano in URSS, per il semplice fatto che  ...